Antiquariato - Arredi, Sculture, Oggetti d'Arte, Dipinti Antichi e del XIX Secolo - Argenti
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Lotto 217 Giovanni Zoffoli - Giacomo Zoffoli (1745 - 1805) , (1731 - 1785)
Monumento equestre a Marco Aurelio in bronzo brunito, Roma, fine del XVIII/inizi del XIX secolo
su basamento in marmo giallo di Siena. Piccola sbreccatura alla base.
La qualità di questo gruppo scultoreo, è riconducibile agli esemplari di Giovanni Zoffoli e di suo fratello Giacomo, attivi a Roma nella seconda metà del Settecento e noti per riprodurre le sculture più famose come ricordo per i viaggiatori del Grand Tour. Nel 1795 pubblicarono un catalogo contenente cinquantanove modelli di sculture celebri disponibili nel loro atelier, oggi conservato al Victoria and Albert Museum di Londra, cm 54x33x15
Si veda per confronto l'esemplare siglato sull'imbracatura del cavallo G.Z.F., esitato da Christie's a Parigi il 26 giugno 2019, asta 17587 - lotto 225 -
Lotto 218 Coppia di piccole specchiere in legno dorato, Roma, XVIII secolo di forma sagomata con cornici modanate spezzate e mascheroni grotteschi, cm 60x45
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Lotto 219 Grande torciera in legno scolpito, intagliato e dorato, Roma, fine del XVII secolo a forma di cornucopia con estremità inferiore a ricciolo, abbellita da rilievi vegetali variamente ricurvi e cascatelle di piccoli boccioli; base squadrata in legno naturale
, altezza cm 145 - completa di portacandela e paralume cm 190 -
Lotto 220 Scrivania San Filippo lastronata in radica di noce, Lombardia, fine del XVII/inizio del XVIII secolo con profili ebanizzati ed ampie filettature in contrasto disposte a creare riserve sagomate; piano sormontato da un'alzata con facciata mistilinea scandita da dieci tiretti; due cassetti in linea compresi nella fascia, montanti a lira riuniti sotto piano da traverse, cm 106x136x80
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Lotto 221 Piatto in porcellana francese decorata a Napoli, prima metà del XIX secolo
caratterizzato al centro da due due figure in costume regionale dipinte in vivace policromia; tesa decorata in oro a motivi naturalistici in sequenza. Iscritto al verso, in corsivo a pennello: Costume del Paese di Frattura Provincia dell'Aquila Abruzzo Ultra, firmato e datato: Accietto, Napoli 1836
Nell’ultimo quarto del Settecento e a seguire nell’Ottocento, si andò sviluppando a Napoli, una delle mete preferite dai viaggiatori del Grand Tour, un grande interesse per l’illustrazione di costume. Fu grazie all’interesse personale di Ferdinando IV di Borbone per i differenti modi di abbigliarsi del popolo delle Province del Regno delle Due Sicilie, che a partire dal dicembre del 1782, su suggerimento del marchese Domenico Venuti direttore della Real Fabbrica di Porcellana che per rinnovare i soggetti decorativi delle porcellane reali, si dette inizio ad una sistematica operazione di rilevamento iconografico delle più caratteristiche vestiture dei regni nel Meridione, diametro cm 23,3
Fabbricazione della porcellana in Napoli e dei prodotti ceramici affini. I continuatori delle tradizioni di Capodimonte, Stamperia della Regia Università, Napoli 1879, pag. 21 e pag. 27 cit. -
Lotto 222 Piatto in porcellana francese decorata a Napoli, prima metà del XIX secolo
decorato al centro in vivace policromia con figure in costumi popolari tradizionali affiancati da una pecora e ambientati in un paesaggio; tesa decorata in oro a motivi naturalistici ripetuti. Iscritto al verso, in corsivo a pennello: Costume del Paese di Collelungo Provincia dell'Aquila Abruzzo Ultra, firmato e datato: Accietto, Napoli 1836
La scena è desunta da analoga incisione di Bartolomeo Pinelli tratta dalla "Raccolta di 50 Costumi li più interessanti delle Città, Terre e Paesi in provincie diverse del Regno di Napoli", sull'esempio delle tavole realizzate da Giacomo Milani e Raffaele Aloja nel 1794-1799 per Ferdinando di Borbone
, diametro cm 23,7 -
Lotto 223 Servizio da tavola in porcellana, manifattura di Herend, Ungheria XX secolo, decoro Rothschild
composto da dodici piatti fondi (cm 4,5x24), ventiquattro piani (diam. cm 26) e dodici da frutta (diam. cm 21), una grande zuppiera ovale con manici e coperchio (cm 26x37x26), una legumiera circolare con manici e coperchio (cm 15x29x26), una salsiera biansata con vassoio (cm 8,5x26x21), un mestolo (cm 24), due raviere a forma di foglia (cm 6x20x17) ed un piattino ovale (cm 26,5x21), due piatti da portata ovali di diversa misura (cm 38,5x28,5 e cm 42x32) e due circolari di diverso diametro (cm 35 e cm 38), dieci tazze biansate da consommé con dodici coperchi sormontati da un bocciolo (cm 10x12x8) ed altrettanti piattini (diam. cm 14,3). Tutti gli esemplari del servizio sono profilati in oro zecchino e decorati a mano con dodici specie di uccelli ritratti singolarmente o in coppia appoggiati ad un ramo d’albero stilizzato posto su un piccolo fazzoletto d’erba, circondati da piccole farfalle e insetti sparsi, motivi questi ultimi ripresi al verso dei piatti caratterizzati da tesa modellata in rilievo ad imitazione del vimini intrecciato. Marca in blu con stemma Herend Hungary, Handpainted con diversi numeri in blu o in cavo. Una fondina reca una piccola sbeccatura lungo il bordo.
Il decoro Rothschild risale al 1860 su richiesta del Barone Rothschild che lo commissionò per celebrare il ritrovamento di una delle collane preferite dalla baronessa Rothschild che riteneva perduta e che invece fu ritrovata nel giardino della casa di Vienna sul ramo di un albero su cui posavano due uccellini. Il curioso aneddoto è ricordato dalla presenza di una collana d'oro pendente dal ramo su cui posano i volatili.
Un servizio Rothschild fu utilizzato per la cerimonia al matrimonio del principe Carlo e Lady Diana nel 1981. La principessa continuò ad utilizzarlo giornalmente ed oggi il servizio appartiene al principe William
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Lotto 224 Secrétaire in mogano, Francia, XIX secolo con facciata delimitata da colonne ebanizzate con manicotti in bronzo cesellato e dorato; piano in marmo bianco, un cassetto compreso nella fascia sottostante, calatoia rivestita al verso in pelle verde, con vano e specchio posteriore, un cassetto squadrato centrale affiancato da due tiretti in colonna disposti ai lati ed un lungo tiretto sottostante; due sportelli nella parte inferiore con due cassetti interni, cm 143x97,5x46
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Lotto 225 Comodino Impero, XIX secolo con piano rettangolare racchiuso da profilo rialzato su tre lati; facciata scandita da un cassetto nella fascia e uno sportello sottostante delimitato da colonne con manicotti in bronzo, cm 91x57x45,5
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Lotto 226 Sei sedie a gondola in piuma di mogano, XIX secolo con applicazioni in bronzo dorato di gusto Impero; sedili imbottiti, gambe anteriori sagomate, posteriori a sciabola, cm 84x47x44
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Lotto 227 Orologio da tavolo in bronzo dorato, XIX secolo con figura di Cupido su base rettangolare impreziosita da fregi cesellati. Cassa squadrata sormontata da trionfo con ghirlanda e vaso, cm 40x30x11
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Lotto 228 Cassettone in mogano, Francia, XIX secolo con piano in marmo bianco, un cassetto nella fascia, tre in colonna sottostanti delimitati da colonne con manicotti in bronzo dorato, un quinto cassetto compreso nella cornice inferiore, cm 93,5x130x63,5
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Lotto 229 Napoleone Bonaparte e suo figlio Napoleone Francesco Giuseppe Carlo, metà del XIX secolo, due sculture in gesso policromo, L'Imperatore è ritratto col bicorno nero in testa, redingote grigia e l'uniforme da Colonnello dei Granatieri a piedi della Guardia Imperiale con le insegne della Legion d'Onore e della Corona di Ferro; palle di cannone ai suoi piedi, un cannocchiale nella mano destra e la mano sinistra infilata nel gilet; iscritto lungo il profilo della base "Napoleone in S. Elena". Il giovane Napoleone II indossa l'uniforme militare austriaca; sul piedistallo "Duca di Regi.stati" (Duca di Reichstadt), titolo che gli fu insignito nel 1818 alla corte imperiale austriaca, altezza cm 60 e cm 64 rispettivamente
Per la figura di Napoleone, si veda per confronto la scultura in bronzo di Charles Emile Marie Seurre oggi custodita nel cortile principale dell'Hôtel des Invalides, collocata nel 1833 alla presenza di Luigi Filippo sulla sommità della colonna in Place Vendome durante la monarchia di Luglio ed in seguito sostituita da una statua di Napoleone in veste cesarea -
Lotto 230 Credenza in piuma di mogano, Francia, XIX secolo con facciata delimitata da colonne con manicotti in bronzo dorato; piano in marmo bianco, fascia lineare alleggerita da centinatura, due ante frontali e un cassetto compreso nella cornice inferiore, cm 94,5x106,5x50
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Lotto 231 Gruppo in terraglia, Napoli, manifattura Giustiniani, inizi del XIX secolo raffigurante una coppia a passeggio con cani. Restauri, rotture e piccole mancanze, altezza cm 24
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Lotto 232 Rinfrescatoio in terraglia, manifattura Ferdinando del Vecchio, Napoli, inizi del XIX secolo con coppa circolare caratterizzata da mascheroni antropomorfi, decorata da due bordure con volute e fiori in leggero rilievo. Marca incussa FDV N. Lievi difetti , cm 15,5x25
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Lotto 233 Zuppiera in terraglia, Napoli, prima metà del XIX secolo decorata in gusto neoclassico a rilievo con quattro zampe ferine con attacchi a palmetta e mascheroni; base squadrata sottolineata da perline. Coperchio mancante. L'attribuzione ad una fornace napoletana si basa, oltre che su evidenze di stile, sulla somiglianza con forme caratteristiche della produzione ceramica neoclassica partenopea prodotte nelle fornaci Giustiniani e Del Vecchio, cm 35x29
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Lotto 234 Agrippina seduta, Napoli, manifattura Giustiniani, secondo quarto del XIX secolo , biscuit
Firma incussa al retro: Giustiniani I.N.
La Agrippina in biscuit di Giustiniani riproduce fedelmente il modello creato da Filippo Tagliolini per la Real Fabbrica Ferdinandea e trae spunto dal marmo farnesiano del Museo Archeologico di Napoli (inv. 6029). L’Agrippina di Giustiniani presenta la stessa differenza di modellato nella sedia attuata da Tagliolini, definita dalla dott.ssa Caròla-Perrotti "felice ed elegante" la modifica di chiudere da tutti i lati la sedia all’interno dei suoi piedi di sostegno per eliminare il richiamo ai sedili di comodo settecenteschi. Questa soluzione non compare più nella versione in terracotta degli stessi Giustiniani dove è invece ripristinato il sostegno troncoconico ripreso con totale fedeltà dal modello antico di Napoli anche nel particolare dei due anelli decorativi alla base e a tre quarti di altezza. Questa iniziativa da parte dei Giustiniani lascia perplessi e non è da escludere l'ipotesi che Filippo Tagliolini abbia eseguito entrambe le versioni, probabilmente in un primo tempo una del tutto fedele in terracotta e successivamente quella dal sedile modificato. Potrebbe così trovare una spiegazione la presenza negli inventari della fabbrica del 1807, quando vengono riportati due differenti modelli di Agrippina con le due diverse forme, definite Agrippina Maggiore e Agrippina detta Minore (cfr. A. Gonzàlez-Palacios, Lo scultore Filippo Tagliolini e la porcellana di Napoli, Torino 1988, scheda 48, p. 169)
, cm 22,5x20x8,5 -
Lotto 235 Flora capitolina in biscuit, Napoli, XIX secolo rotture e mancanze, altezza cm 18,5
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Lotto 236 Coppia di comodini da centro in mogano, Italia, XIX secolo piano quadrangolare in marmo bianco, fascia convessa comprendente un cassetto, facciata a giorno suddivisa da un piano, base con angoli prominenti arrotondati, cm 76x40x38 - il piano cm 34x34
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Lotto 237 Tavolo basso in mogano, fine del XIX secolo piano rettangolare incassato in marmo verde, un cassetto nella fascia con bocchetta in bronzo dorato, gambe a colonna con manicotti in bronzo, riunite da traversa sagomata. All'interno del cassetto una struttura mobile composta da due parti per l'estensione del piano, cm 49x112x65
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Lotto 238 Poltroncina in legno patinato, XIX secolo con schienale a giorno caratterizzato da cornici incrociate a formare una cartella a mandorla centrata da corolla intagliata, sedile in paglia di Vienna sormontato da cuscino in raso giallo, braccioli e sostegni lineari, sostegni ad arco, cm 82x60x46
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Lotto 239 Tavolino in mogano, Francia, XIX secolo con filettature e finiture in metallo dorato, caratterizzato da due piani ovali di cui quello superiore più piccolo e in breccia d'Aleppo; gambe rastremate con puntali a trottola in ottone, cm 97x84x56 - il piano superiore cm 64x41
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Lotto 240 Scuola toscana della fine del XV inizi del XVI secolo
Madonna col Bambino
tempera su tela , cm 46x64,5 - in cornice: cm 50x70
Raffigurazione tratta dalla Madonna col Bambino di Jacopo di Michele dal Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero