Asta n°35 - Eclettica
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Lotto 50 Due cani di Pho in giadeite 14x7 cm
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Lotto 51 Specchiera in vetro di Murano di colore rosa, 19° secolo h 115 cm, l 63 cm Decorata con fiori dipinti e vetri colorati. Piccole mancanze e rotture.
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Lotto 52 Specchiera in vetro di Murano di colore verde, 19° secolo h 115 cm, l 63 cm Decorata con fiori dipinti e vetri colorati. Piccole mancanze e rotture.
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Lotto 53 Specchiera in legno dorato, late 19° secolo H cm 123x70
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Lotto 54 Specchiera con cornice in legno dorato a foglia, 19° secolo 141x89 cm
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Lotto 55 Cassettone laccato, Marche, XVIII secolo H cm 87x130x52
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Lotto 56 Console in legno di mogano con intagli ai lati e al centro in legno nero ebanizzato Luigi Filippo, con marmo al piano originale, 1850 h105x135, profondità cm 58 Provenienza:Sicilia. Piccole mancanze di incorniciatura.
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Lotto 57 Divano Carlo X, Inizi 19° secolo 230x65 cm H 90 Intarsi con scene neoclassiche e festoni a larghe foglie in legni chiari
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Lotto 58 Tavolo Napoleone III in legno di palissandro con intarsi in legni chiari a ramage floreali e grottesche, 19° secolo h 75 cm, d 125 cm Bronzi applicati al piano e ai piedi. Base a quattro razze interamente intarsiate, piano a sedici lati con riporti in ottone dorato.
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Lotto 59 Divano due posti in legno di noce stile Luigi Filippo, Inizi 20° secolo h 95 cm, 150x55 cm
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Lotto 60 Tavolo da pranzo rettangolare in piuma di mogano con 11 sedie in legno di mogano h 76 cm, l 162 cm, p 113 cm, sedia h 90 cm, p 45 cm,
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Lotto 61 Etagere Carlo X a cristalli in legno d'acero e palissandro, Mid 19° secolo h 105 cm, l 151 cm, p 50 cm Vetri sul fronte e sui lati con applicazione di sculture a conchiglia intagliate e applicate.
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Lotto 62 Importante cassettone in legno di noce bulinato sul fronte, first half of °e 18° secolo H cm 106x150x60. Decorato sui laterali con figure antropomorfe e animali. Quattro cassetti, piedi a mensola.
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Lotto 63 Mobile etagere, 19° secolo h 110 cm, 120x50 cm Marmo al piano, sportello centrale con intarsi a fiori
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Lotto 64 Divano Luigi Filippo in legno di mogano XIX secolo
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Lotto 65 Ernesto Treccani (Milano 1920-Milano 2009) - Siepe in una luce chiara, 1972 in cornice h cm 79x79; senza cornice h cm 50x50 olio su tela Opera firmata in basso a destra. Firmata, datata e titolata a retro. Timbro della galleria Arte Club di Catania sul retro. Autentica dell'artista su fotografia.
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Lotto 66 Giovanni Alicò (Catania 1906-Milano 1971) - Parete n.2, 20° secolo 70x90 cm Idropittura su tela Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.
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Lotto 67 Giovanni Alicò (Catania 1906-Milano 1971) - Venezia, Piazza San Marco, 1957 55x65 cm, in cornice 69x78 cm Dipinto a olio su tavola Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.
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Lotto 68 Dittico di dipinti intitolati "I fiori di Bruna e la loro ombra", 2013 Cm 80x60 ognuno. Dipinto ad olio su tela
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Lotto 69 Rosario Mazzella (Napoli 1932) - La porta dei tempi - tracce 50x50cm Dipinto a tecnica mista su tela di iuta
Rosario Mazzella è un pittore napoletano attivo a livello nazionale e tra le personalità di spicco nel panorama delle avanguardie partenopee dagli anni Sessanta del Novecento. Egli è attento alle problematiche sociali e culturali che segnano la società contemporanea e utilizza tecniche differenti tipiche dell’ epoca Informale come dimostra quest’opera doveimpiega come supporto una tela di iuta. Ha insegnato pittura presso l'Istituto d'arte Filippo Palizzi di Napoli. L'opera è firmata in basso a sinistra e titolata sul retro. Autentica su fotografia. Opera esposta e pubblicata nel catalogo della mostra "Rosario Mazzella- La rilettura dei Borgia" svoltasi presso il museo Campano di Capua nel maggio 2006. Autentica della Galleria Catania Art Gallery su fotografia.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 70 Sergio Fergola (Napoli 1936-Napoli 1996) - Paesaggio detto: coperto, 1963 cm 90 x 73 Olio e tecnica mista su tela
Sergio Fergola nacque a Napoli nel 1936. Si avvicina al Movimento Nucleare di Enrico Baj, Joe Colombo, Mario Colucci, Sergio Dangelo. Successivamente con Lucio del Pezzo, Bruno di Bello, Mario Persico fonda il gruppo 58 che pone il suo interesse nella rappresentazione dal movimento. Ha lavorato ed esposto in varie città italiane ed estere tra cui Napoli, Milano, Torino, Venezia, Firenze, Parigi, Sidney e New York. Nel 1972 è stato invitato alla Biennale di Venezia e nel 1974 alla Biennale d’arte di Milano, con richiami all’espressionismo, all’esperienza compiuta studiando la manualità di Calder e l’action painting di Pollock, e a tutti gli elementi della sua formazione classica da Van Eyck al poliedrico artista di corte Cosmè Tura. Fergola scrive e firma nel “Manifeste de Naples”. Firmato e datato in basso a destra ed sul retro.
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Lotto 71 Renzo Vespignani (Italian 1924-2001) - Fiori, 1984 60x40 Olio su tela Firmato e datato 84 in basso a destra
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Lotto 72 Roberto Masi (Firenze 1940-Firenze 2011) - Marinaretto 30x20 cm, cm in cornice di Franco Ristori cm 75x47 olio su tela
Roberto Masi è un importante esponente del Primitivismo italiano. Egli nasce a Firenze nel1940. Sin da piccolo iniziò a manifestare un’inclinazione al disegno e allapittura, ma poi dovette seguire studi tecnici, iscrivendosi anche alla Facoltàdi Economia e Commercio. Ma dopo due anni torna il forte impulso dell’Arte einizia a frequentare prima ambienti artistici poi direttamente studi di pittoridella sua città fra i quali Pietro Annigoni, Enzo Pregno, Antonio Bueno. L'incontro con il professor Pilade Giorgetti fu determinante per lo sviluppo interiore eper l'inserimento definitivo nell'ambiente artistico fiorentino. Frequental'accademia libera di Nudo presso l'Accademia d'Arte di Firenze. Nel 1970 frequenta il gruppo artistico "Segno rosso" che ci concretizza conuna esposizione nel 1972 presso lo studio d'Arte Il Moro di Firenze, sede appunto del gruppo. L'opera è firmata in basso a destra e sul retro. Autentica e archivio dell'artista su fotografia.
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Lotto 73 Paolo Veneziani - Rossi d'Autunno, 20° secolo 50 x 70 cm olio su tela
Senza cornice. Firmato in basso a destra. Firmato e titolato al retro.