Asta di Antiquariato e Dipinti Antichi
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Lotto 150 Centrotavola – Ciatta in argento 800. Gr 856. H 12x37 cm Anni '30, Italia
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Lotto 151 Centrotavola – Ciatta in argento 800.
Gr 400. H 10x27,5 cm Anni '30, Italia -
Lotto 152 Alzata in argento, punzone Lisbona. Gr 515
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Lotto 153 Figurazione astratta.
Firmato in basso a destra Alicò '64
Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.
Tempera su carta 24x32 cm, in cornice 36x44 cm Giovanni Alicò Catania 1906-Milano 1971 -
Lotto 154 Paesaggio lacustre. Opera sprovvista di cornice Olio su tela Angelo Nona Favara 1937-Catania 1975
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Lotto 155 Ritratto di ragazza con fiori. Firmato in basso a sinistra. Opera sprovvista di cornice. Dipinto ad olio su tela Cm 55x38. Jean Calogero Catania 1922-Acicastello 2001
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Lotto 156 Raffigurazione astratta. Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte. Olio su tela 24x30 cm anni '60 Giovanni Alicò Catania 1906-Milano 1971
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Lotto 157 Opera sprovvista di cornice, Olio su tela ( Angelo Nona Favara 1937-Catania 1975).
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Lotto 158 Etna vista da Taormina. Acquarello su cartoncino Cm 17x25, in cornice cm 30x35 Lily Giachery Inghilterra 1907-Taormina 1994
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Lotto 159 Profilo di giovane. Firmato Milluzzo Prova d'autore 34x21 cm, in cornice 72x52 cm Sebastiano Milluzzo Catania 1915-Catania 2011
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Lotto 160 Pescatori, Playa di Catania.
Firmato e datato in basso a sinistra Alico '57.
Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.
Dipinto ad olio su tela 60x80 cm, in cornice 80x100 cm Giovanni Alicò Catania 1906-Milano 1971 -
Lotto 161 Natura morta con vaso a fiori e pesche. Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte. Olio su tela 46x56 cm, in cornice 57x67 cm Fine anni '30 Giovanni Alicò Catania 1906-Milano 1971
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Lotto 162 Volto di donna. Firmato Milluzzo e sul retro etichetta Smalto policromo su rame al terzo fuoco 52x46 cm Sebastiano Milluzzo Catania 1915-Catania 2011
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Lotto 163 Cristo.
Firmato in basso a destra Elio Romano.
Elio Romano nasce a Trapani ma si trasferisce presto a Catania e diventa apprendista del pittore locale Saro Spina. Nel 1928 studia a Roma alla Scuola libera di nudo e l’anno dopo si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Diventa allievo di Felice Carena e suo assistente alla fine degli studi. Importante è l’incontro con Giorgio Morandi, altro insegnante dell’Accademia che frequenta e il cui metodo di osservazione diventa un punto fermo nell’arte di Elio Romano. Dopo il corso di scultura che frequenta all’Accademia anche la sua pittura assume un forte senso di plasticità. Ritorna a Catania in maniera definitiva dopo che il suo studio a Firenze viene bombardata. Nella sua terra di origine insegna all’Accademia di Belle Arti di Catania e non smette di dipingere fino alla fine dei suoi giorni. Il suo stile parte dall’Impressionismo ma ha un’evidente tendenza alla struttura realistica.
Dipinto ad olio su tela 92cm x 40 cm Elio Romano Trapani 1909-Catania 1996 -
Lotto 164 Viale con alberi.
Firmato Comes, Valverde 10-1963
Carmelo Comes nasce a Catania e sin da bambino si appassiona alla pittura. Riesce però ad acquistare la sua prima confezione di acquarelli solo all’età di diciassette anni ed è con questi che si presenta al pittore Giuseppe Fichera. Per mantenersi gli studi all’Università si ritrova a fare i lavori più svariati: da aiuto meccanico, a manovale nelle ferrovie, a scrivano al catasto. Nel tempo libero dipinge su supporti di fortuna quali masonite e compensato e le sue opere piano piano riescono a trovare acquirenti nella borghesia catanese. Si fa conoscere anche nel resto d’Italia e viene infatti invitato alla Biennale di Venezia. Le sue opere sono esposte a Palazzo degli Elefanti a Catania, Palazzo della Borsa, Palazzo di Giustizia e in altri edifici di Siracusa e Lentini.
Dipinto ad olio su tela 55x85 cm, in cornice 70,5x100 Carmelo Comes Catania 1905-Catania 1988 -
Lotto 165 Paesaggio con vista di Acicastello da Acitrezza. Firmato in basso a destra Olio H 35x50 cm, in cornice 50x65 cm
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Lotto 166 Natura morta con viso di donna. firmato inbasso a sinistra D’angelo Olio su compensato 80x70 cm, in cornice 100x90 cm Cesare D'Angelo Catania
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Lotto 167 Uomo seduto. Firmato G. Aleo e datato 66 Disegno a carboncino 58x77 cm
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Lotto 168 Cupola di Sant'Agata e dintorni. Firmato in basso adestra, autore G.Murabito Olio su masonite 32x42 cm, in cornice 61x72 cm
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Lotto 169 Coppia di lampadari in metallo, con brindoli di vetro. Inizio XX secolo
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Lotto 170 Specchiera in cornice dorata.
H cm 90x62 XIX secolo -
Lotto 171 Specchio ovale. Specchioovale in cornice legno dorato con nodo d’amore a cimasa 90x55 cm XIX secolo
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Lotto 172 Specchiera dorata in legno dorato di forma rettangolare . 70,5x62,5 cm XX secolo
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Lotto 173 Grande ed importante specchiera in oro zecchino. In legno scolpito a diversi ordini con foglie d'acanto, fregi barocchi, segmenti e pallottolato. Specchio al mercurio
120x150 cm XVIII secolo