ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE
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Lotto 121 Scuola Italiana del XVIII secolo
"Ritratto di giovane con flauto"
Olio ovale su tela
Iscrizione "Ignazio Orlandi" al retro
Italian School of the 18th century
"Portrait of young man with flute"
Oval oil on canvas
Inscription "Ignazio Orlandi" on the back
76 x 62 cm -
Lotto 122 Scuola Genovese del XVII secolo
"Compianto del Cristo deposto dalla croce"
Olio su tela
Genoese School of the 17th century
"Lamentation over Christ deposed from the Cross"
Oil on canvas
25 x 20 cm -
Lotto 123 Scuola Spagnola del XVII secolo
"Cristo portacroce"
Olio su tela
Spanish School of the 17th century
"Christ carrying the cross"
Oil on canvas
89,6 x 63,8 cm
La nostra opera fa riferimento al modello di Sebastiano del Piombo, conservato al Museo del Prado, che presenta un primo piano di Gesù Cristo che incede, croce in spalla, verso l’osservatore. È un dipinto eseguito su ardesia, come l’altra versione, più ampia, conservata oggi a San Pietroburgo, firmata dall’artista e commissionata da Fernando da Silva, diplomatico di Carlo V. L’opera ha avuto molto successo presso gli spagnoli, tanto che Del Piombo ha dipinto la versione del Prado in dimensioni più modeste. Cristo è il soggetto unico dell’opera: l’attenzione è concentrata nella sua solitudine e nel suo dolore, il suo sguardo cerca la nostra comprensione verso il suo imminente sacrificio sulla croce. A tal fine, Sebastiano Del Piombo fa ruotare la figura, solitamente vista di profilo, sino a una visione frontale. Tra le tante opere ispirate al modello di Sebastiano, ricordiamo quelle di: El Greco, Juan Sariñena, Michiel Coxcie, Luis de Morales
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Lotto 124 Scuola Italiana del XVIII secolo
"Paesaggio con viandanti"
Olio su tela
Italian School of the 18th century
"Landscape with wayfarers"
Oil on canvas
35 x 48 cm -
Lotto 125 Scuola Fiamminga del XVIII secolo
"Riposo dei viandanti"
Olio su tela
Flemish School of the 18th century
"Rest of the wayfarers"
Oil on canvas
99 x 77 cm -
Lotto 126 Scuola Tirolese o Austriaca di fine XVII secolo
"Compianto del Cristo deposto dalla croce"
Pittura popolare votiva
Olio su tela
Tyrolean or Austrian School of the late 17th century
"Lamentation over Christ deposed from the Cross"
Votive popular painting
Oil on canvas
75 x 65 cm
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Lotto 127 Scuola Italiana del XVII/XVIII secolo
"Baccanale"
Olio su tela
Italian School of the 17th/18th century
"Bacchanal"
Oil on canvas
100 x 75 cm -
Lotto 128 Scuola Francese del XVIII secolo
"Ritratto di nobiluomo"
Olio su tela
Datato 1669 in alto a destra e indicazioni della sua vita al retro
French School of the 18th century
"Portrait of a nobleman"
Oil on canvas
Dated 1669 in the upper right and indications of his life in the back
59 x 51 cm -
Lotto 129 Scuola Lombarda del XVII secolo
"Coppia di nature morte"
Olio su tela
Lombard School of the 17th century
"Pair of still lifes"
Oil on canvas
39 x 49 cm -
Lotto 130 Scuola Italiana di inizio XVIII secolo
"Compianto del Cristo deposto dalla croce"
Olio su tela
Italian School from the early 18th century
"Lamentation over Christ deposed from the Cross"
Oil on canvas
45 x 75 cm -
Lotto 131 Paolo Farinati (Verona 1524 - 1606) attribuito/attributed
"Figura allegorica"
Olio su tela
"Allegorical figure"
Oil on canvas
110 x 79 cm
In gioventù si reca a Mantova, dove studia e assimila l’opera di Giulio Romano. In realtà il suo principale ispiratore è l'amico Paolo Caliari, detto il Veronese. La sua carriera fu caratterizzata da un'intensa produzione, divisa variamente tra soggetti d’arte sacra e profana. Le sue opere erano destinate ai palazzi cittadini e alle nascenti ville venete, ai nobili casati, nonché alle chiese dell’intero territorio della Serenissima. Alla sua morte, nel 1606, l’attività della sua vivace bottega è condotta dai figli Orazio e Giambattista. Paolo Farinati è considerato un pittore espressamente veronesiano: in effetti, il suo stile rispecchia un linguaggio molto legato a quello di Paolo Caliari, sebbene non manchi assolutamente una riscrittura e personalizzazione dei modi del celeberrimo amico. L’opera qui presentata ricalca gli stilemi veronesiani rivisti da Farinati con la sua pittura asciutta, stesa lasciando intravedere il supporto, magra di medium da sembrare spesso una tempera. L’esecuzione è veloce e al contempo capace di delineare in pochi ma calibrati tocchi la conformazione della figura, che accesa da colpi luce emerge volumetricamente alla nostra vista. Una datazione plausibile designa questa tela verso la fine dell’attività di Farinati, quindi allo scadere del XVI secolo: periodo in cui, aiutato dai figli, dipinge sovente serie di figure allegoriche o mitologiche eseguite con sintesi e sciolta bravura, scevre di quella ricercata ricchezza d’un tempo. Tra queste opere appena citate, si rimanda alla comparazione con il “San Pietro”, conservato al Museo di Castelvecchio a Verona. Per quanto riguarda l’impostazione, la comparazione va fatta con l’affresco conservato nel medesimo museo, “Figura mitologica in nicchia”, che vista in controparte ricalca perfettamente la nostra opera. In particolare va segnalata la precisa convergenza del disegno delle mani. Infine, si invita a guardare il disegno “L’abbondanza” di Windsor Caste, probabilmente all’origine di questa fortunata raffigurazione femminile nell’arte di Farinati, a sua volta probabilmente ispirato dall’invenzione del Veronese per “Diana cacciatrice”, oggi all’Ermitage di San Pietroburgo -
Lotto 132 Bottega di Lazzaro Baldi (Pistoia 1622 - Roma 1703) bottega o seguace - follower or workshop
"Ascensione di Santa Scolastica"
Olio su tela
"Ascension of Saint Scolastica"
Oil on canvas
36 x 29,5 cm
Al retro una etichetta con scritto “Pietro Faccini (1562 – 1602) ecstasy of St Catherine of Siena [...] “ circa 1591-93
115/21/2/95 PH
L’opera mostra stringenti analogie stilistiche col Seicento romano in particolar modo con l’ambiente di Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona (Cortona 1597 - Roma 1669) e il suo folto gruppo di allievi e seguaci. Tra i più fedeli “cortoneschi” dobbiamo citare: Giacinto Geminiani (Pistoia 1606 - Roma 1681), Giovan Francesco Romanelli (Viterbo 1612 - 1662), Guillaume Courtois detto il Borgognone (Saint-Hippolite 1628 - Roma 1679), Ciro Ferri (Roma 1633 - 1689) e infine Lazzaro Baldi, il quale mostra maggiore vicinanza stilistica con l’opera qui presentata. La sua pennellata sfrangiata e materica, il fondo bruno che traspare e da esso emergono le figure talvolta poco più che abbozzate, la corona di angeli e angioletti che circonda le figure celesti, sono tutti elementi caratterizzanti l’operato pittorico dell’artista pistoiese e risultano basilari per assecondare la tesi attributiva. La finezza di tocco presente sia nei bei volti sia nelle fresche tinte delle vesti degli angeli, questo fa presupporre che la nostra opera sia uscita dalla bottega del Baldi sul finire del XVII secolo quando l’anziano artista avvertiva e accoglieva le novità del rococò. A tal proposito è utile leggere poche righe significative che Maurizio Fagiolo dell’Arco pubblica (Pietro da Cortona e i “Cortoneschi”, Biblioteca d’arte Skira): “Non mi diffondo sull’ultimo periodo di Lazzaro Baldi, all’epoca di Innocenzo XI, perché i suoi lavori sono stati analizzati da M.G. Bernardini con perfetta caratterizzazione formale e storica. “Tuttora cerca di aggiornarsi sulle novità che l’ambiente romano presenta, e certe sfumature di colore, certe preziosità cromatiche, certe leziosità compositive, dimostrano che guardava con interesse all’avvicinarsi del rococò arcaico, portato avanti da pittori a lui vicini, come Francesco Trevisani o Giuseppe Chiari.” Per un confronto esplicativo: “L’assunzione della Vergine”, in collezione Molinari Pradelli di Bologna oppure “Estasi di santa Rosa da Lima” conservato al Museo del Barocco di Palazzo Chigi ad Arriccia -
Lotto 133 Scuola Italiana del XIX secolo
"Vergine orante"
Olio su tela
Italian School of the 19th century
"Praying virgin"
Oil on canvas
48 x 37,5 cm
La tela trova il suo riferimento preciso nell’omonima opera di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609 - Roma 1685), più volte ripetuta dall’artista e dalla sua bottega -
Lotto 134 Scuola Emiliana del XVIII secolo
"Compianto del Cristo deposto dalla croce"
Olio su tela
Emilian School of the 18th century
"Lamentation over Christ deposed from the Cross"
Oil on canvas
133 x 147 cm -
Lotto 135 Scuola Italiana del XVI/XVII secolo
"Scena storica"
Olio su tavola
Italian School of the 16th/17th century
"Historical scene"
Oil on panel
36 x 47 cm -
Lotto 136 Scuola Italiana del XVIII secolo
"Persone presso una fontana"
Olio su tela
Italian School of the 18th century
"People near a fountain"
Oil on canvas
42 x 34 cm -
Lotto 137 Scuola Lombarda del XVII secolo
"La visione di Sant'Antonio"
Olio su tela
Lombard School of the 17th century
"The vision of St.Anthony"
Oil on canvas
67 x 48 cm -
Lotto 138 Scuola Lombarda del XVII secolo
"San Carlo Borromeo in preghiera"
Olio su tela
Lombard School of the 17th century
"Saint Charles Borromeo praying"
Oil on canvas
94 x 71,9 cm -
Lotto 139 Scuola Italiana del XVII secolo
"Madonna del latte"
Olio su tela
Italian School of the 17th century
"Nursing Madonna"
Oil on canvas
68 x 49 cm -
Lotto 140 Scuola Italiana del XVII secolo
"Madonna con Bambino e San Giovannino"
Olio su tela
Italian School of the 17th century
"Madonna with Child and St. John"
Oil on canvas
47 x 31 cm -
Lotto 141 Scuola Italiana del XVIII secolo
"Paesaggio lacustre"
Olio su tela
Italian school of the 18th century
"Lake landscape"
Oil on canvas
69 x 96 cm -
Lotto 142 Jean-Baptiste Greuze (Parigi 1725 - 1805) copia da
"L'accordée de village"
Olio su tela
"the village agreement"
Oil on canvas
80 x 120 cm -
Lotto 143 Scuola Francese del XIX secolo
"Dama con cappello"
Pastello su carta
French School of the 19th century
"Lady with hat"
Pastel on paper
98 x 71 cm -
Lotto 144 A. Rusca (attivo nella prima metà del XX secolo - active in the first half of the 20th century)
"Paesaggio"
Olio su tela
"Landscape"
Oil on canvas
69 x 100 cm