Antiquariato, Pittura del sec.XIX e Arte Orientale
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Lotto 365 Comò Luigi XIV lastronato in palissandro ed intarsiato con il tradizionale motivo del cuore movimentato sul fronte e sui fianchi tre cassetti con alette incorporate piano in legno Genova I metà sec.XVIII
cm. 127x61 h. 91 -
Lotto 366 'Cacciagione' due olii su cartone di forma diversa inizi sec.XX
cm.30x20 e cm.24x18 ovale -
Lotto 367 Scuola fiamminga fine sec.XVIII 'Paesaggio con viandanti' olio su tavola
cm. 68x60 -
Lotto 368 Tavolo Luigi XVI in massello di noce un cassetto nella fascia sec.XVIII
cm. 190x89 h. 80 -
Lotto 369 'Madonnna con Bambino tra i Santi' strappo di affresco riportato su tela sec.XVI
cm. 150x115 -
Lotto 370 Bureau Luigi XIV lastronato in noce e radica di noce Verona inizi sec.XVIII
cm. 120x50 h. 104 -
Lotto 371 Piatto in ceramica bianca e blu decorato con due personaggi marca Corona Savona sec.XVIII
diam.cm.34 5 -
Lotto 372 MEHUS LIVIO (1630-1691)
'Aci e Galatea' olio cornice coeva il legno intagliato e dorato
cm. 60x80 -
Lotto 373 Scuola emiliana sec.XVIII 'Paesaggio con figure' olio su metallo di forma rotonda
diam.cm.17 5 -
Lotto 374 Sei piatti in maiolica di Laterza ceramista Angelo Antonio d'Alessandro fine sec.XVI
diam.cm.22 5
esposti alla Mostra internazionale della ceramica a Faenza nel 1990 -
Lotto 375 Orologio Liberty in metallo brunito poggiante su mensolina in legno dorato fine sec.XIX
orologio h.cm.32 -
Lotto 376 Cornice ovale in legno intagliato e dorato sec.XVIII all'interno collage di tessuti vari
cm. 75x110 luce cm.63x75 -
Lotto 377 Scuola francese sec.XVIII 'Gentidonna con garofani' olio di forma ovale antica cornice in legno finemente intagliato e dorato
cm. 67x82 -
Lotto 378 Lampadario in ferro battuto a sei luci ricca applicazione di fiori in porcellana Piemonte fine sec.XVIII
diam.cm.60xh.80 -
Lotto 379 Le Tentazioni di Sant'Antonio
Olio su tela cm 72 x 92
Il dipinto visionato da Roberto Longhi nel 1965 e giudicato 'vibrante' dal conoscitore. Longhi vi ravvisa 'i moduli ricceschi delle figure' che risentono cioè fortemente della maniera del veneto Sebastiano Ricci.
La buona qualità e l'estro pittorico nella stesura soprattutto della parte figurata apprezzabili anche per il buono stato di conservazione impongono la massima considerazione di quest'opera che Longhi riferì ad Alessandro Magnasco detto il Lissandrino in 'una fase relativamente giovanile' forse nella prima dimora in Toscana accertata per il primo decennio del nuovo secolo proprio quando anche il Ricci era presente a Firenze'.
Proprio intorno a un'altra versione delle Tentazioni di sant'Antonio in collezione privata ed esposto alla mostra sul Magnano svoltasi a Milano nel 1996 ruota la questione critica della fase 'magnaschesca' del Ricci giacché quel dipinto è menzionato in un inventario del 1707 circa dunque assai precoce come opera di collaborazione tra Ricci e Antonio Francesco Peruzzini il paesaggista collaboratore anche del Magnasco. Quel dipinto impone di spostare dal catalogo del Magnasco a quello del Ricci molte opere già ritenute del genovese e nelle quali si constatavano le forti tangenze stilistiche. Il recente catalogo ragionato del Ricci a cura di Annalisa Scarpa recepisce appieno la nuova posizione critica e pubblica quindi come opere del veneto sia la versione di collezione privata sia le versioni in scala ridotta della Alte Pinakothek di Monaco e dell'Ermitage di San Pietroburgo.
Pur non essendo pubblicato ma solo studiato da Roberto Longhi in uno scritto privato per il proprietario (datato 9 novembre 1965) questo dipinto fa parte di questo gruppo e va dunque restituito al pennello del grande pittore veneto.
Nell'anno 1695 sia Magnasco che Ricci erano contemporaneamente a Milano quando compaiono per la prima volta iscritti nei registri dell'Accademia di San Luca.
E' questo il momento di intensa sperimentazione e di assimilazione dei modi del Magnasco di qualche anno più anziano del Ricci. La Scarpa nota: 'Giunto Sebastiano a Milano il fascino del Magnasco assume gran peso nell'evoluzione del suo stile. Pittore mimetico e 'onnivoro' il Ricci estrapola dal linguaggio del Lissandrino stilemi che fa propri e che talvolta rasentano la 'mistificazione'. (A. Scarpa Sebastiano Ricci Milano 2006 p. 239).
Osservazioni che calzano perfettamente anche per questo inedito e che lo collocano in una data prossima al 1695 momento dell'incontro a Milano dei due pittori e che segna questa fase di studio e sperimentazione da parte dl Ricci sull'opera del genovese. Il che spiega peraltro anche il numero così alto di repliche o meglio esercizi con varianti di uno stesso soggetto. Anna Orlando -
Lotto 380 Scuola romana sec.XVIII 'La sosta' olio cornice in legno intagliato e dorato
cm.60x39 -
Lotto 381 Leone portastemma in marmo Venezia sec.XVII
cm. 15x5 h. 11 -
Lotto 382 Pendola Luigi XIV lastronata in palissandro con fregi in bronzo dorato macchina f.ta G.Gioly sec.XVII
cm. 28x13 h. 50 -
Lotto 383 Scuola fiamminga sec.XVII 'Filosofo' olio su tavola palchettata
cm. 37x41 5
nel retro cartiglio 'Royal County Depository Reading C&G Ares Ltd proprietors' -
Lotto 384 Scuola fiamminga sec.XVII 'Suonatore di violino vicino alla finestra' olio su tavola palchettata
cm. 37x41 5 -
Lotto 385 Scuola emiliana fine sec.XVIII (G.Sbravati) 'Un riverente saluto' scultura in terracotta
h.cm.25 -
Lotto 386 Scatola in arte povera policroma Venezia sec.XVIII
cm. 36x25 h. 16 -
Lotto 387 Poltrona Luigi XV in legno finemente intagliato e dorato Venezia metà sec.XVIII
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Lotto 388 Scatola laccata in policromia a fondo giallo con scena pastorale sul coperchio Venezia sec.XVIII
cm. 26x20 h. 13