Lotto 216 | AMBITO DI GAETANO GIULIO ZUMBO (Siracusa, 1656 – Parigi, 1701)

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ASTA 256 - DIPINTI E DISEGNI DAL XIV AL XIX SECOLO Con una selezione di sculture e cornici ASTA 256 - DIPINTI E DISEGNI DAL XIV AL XIX SECOLO CON UNA SELEZIONE DI SCULTURE E CORNICI
giovedì 27 aprile 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

AMBITO DI GAETANO GIULIO ZUMBO (Siracusa, 1656 – Parigi, 1701)

AMBITO DI GAETANO GIULIO ZUMBO (Siracusa, 1656 – Parigi, 1701)

Scheletro e teschi

Scultura in ceroplastica entro teca lignea, cm. 23x36x17.

La ceroplastica, l’antica arte di lavorare la cera, fu usata fin dall’antichità in ambito funerario e dal XVII secolo fu largamente impiegata anche per la riproduzione a scopo didattico di modelli anatomici, zoologici e botanici. Nel corso del tempo, anzi, la ceroplastica fu impiegata soprattutto per le sue rappresentazioni in ambito anatomico.
Questi manufatti non si limitavano a riprodurre la realtà, ma erano spesso ispirati a una visione di essa particolarmente drammatica e grottesca. Tali rappresentazioni avevano la funzione di esorcizzare la malattia, il dolore e la pestilenza che dilagava a quel tempo. La teca qui in oggetto si può collocare nell’ambito della produzione dell'abate Giulio Gaetano Zumbo, principale esponente della ceraplastica seicentesca.
La scena è incastonata all’interno di una teca lignea trapezoidale. Il racconto si presenta essenziale ma ricco di particolari: un uomo giace semisdraiato al centro, appoggiato su una roccia cll capo reclinato indietro e il volto segnato dalla sofferenza. Il corpo corrotto dalla decomposizione emerge in uno scenario disgustoso, in cui animali si accaniscono contro la carne putrescente.
La scena si completa con teschi ed ossa: un accostamento strettamente legato al tema del memento mori, largamente indagato nel Seicento e ovviamente connesso alla meditazione sulla caducità della vita e l'effimera transitorietà della fortuna.