Lotto 213 | MICHELANGELO CERQUOZZI (Roma, 1602 - 1660), ATTRIBUITO

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ASTA 256 - DIPINTI E DISEGNI DAL XIV AL XIX SECOLO Con una selezione di sculture e cornici ASTA 256 - DIPINTI E DISEGNI DAL XIV AL XIX SECOLO CON UNA SELEZIONE DI SCULTURE E CORNICI
giovedì 27 aprile 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

MICHELANGELO CERQUOZZI (Roma, 1602 - 1660), ATTRIBUITO

MICHELANGELO CERQUOZZI (Roma, 1602 - 1660), ATTRIBUITO

Natura morta con uva, zucche, pesche, azzeruoli, fichi e more in un paesaggio

Olio su tela, cm. 95x67. Con cornice.

Il dipinto è pubblicato nel catalogo della Fototeca Federico Zeri come opera attribuita a Michelangelo Cerquozzi con nota autografa di F. Zeri sul verso della fotografia (n. 93378).

Questa superba natura morta di frutta e ortaggi, scenograficamente ambientati en plein air, fu attribuita da Federico Zeri a Michelangelo Cerquozzi. Accanto alla sua più idiomatica e abbondante produzione di bambocciate e di battaglie (quest’ultima, com’è noto, gli valse il soprannome di Michelangelo delle Battaglie), l’attività come naturamortista, per quanto più esigua, assegna al pittore un ruolo fondamentale negli sviluppi del genere a Roma dopo l’esaurimento della stagione legata alle suggestioni caravaggesche e verso le nuove tendenze più specificamente barocche, che si affermano nei decenni centrali del secolo. Le più celebri incursioni di Cerquozzi in questo genere (che stando alle fonti e agli inventari romani secenteschi non furono comunque sparute) prevedono la presenza di figure (si pensi alle Raccolta di fichi del Museo del Prado, o alla raccolta delle melograne del Museum Boymans Van Beuninigen di Rotterdam: per le quali, infatti, non si può propriamente parlare di nature morte). Sappiamo però per certo che il pittore si cimentò spesso anche nella natura morta pura, di fiori ma soprattutto di frutta. Tra le candidature più autorevoli all’attribuzione a Cerquozzi va annoverato senz’altro, auspice Zeri, l’esemplare che qui si presenta, come testimoniano i bellissimi grappoli di uva nera, i fichi smaglianti sull’alzata e le tre grandi zucche in primo piano, che rimandano a quelle della Raccolta dell’uva già in collezione Gasparrini, Roma, e del Satiro che coglie l’uva, già Colnaghi, Londra.

PROVENIENZA:
Mercato antiquario, Firenze, 1989; collezione privata, centro-Italia.