Asta di Arredi di una casa veneziana e altri committenti Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 401
mercoledì 15 maggio 2019 ore 15:00 (UTC +01:00)
GIOVANNI BATTISTA CREMA (Ferrara 1883 - Roma 1964) "Lavoro nei campi" Olio su...
GIOVANNI BATTISTA CREMA (Ferrara 1883 - Roma 1964) "Lavoro nei campi" Olio su tela firmato e datato "Roma 1907" in basso a destra cm 126x175 Nato a Ferrara nel 1883, viene indirizzato verso gli studi classici, ma al padre non sfugge la passione che il giovane ha per la pittura, quindi, nel 1897, a quattordici anni, lo manda a lezione presso Angelo Longanesi. Compresa e maturata la sua vocazione, dopo due anni, Crema si trasferisce a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti. Nella città partenopea ha come ha come insegnante Domenico Morelli che lo indirizza verso la pittura dal vero, mezzo con il quale l'artista, secondo il pensiero del Maestro, ha modo di esprimere il suo animo e le sue passioni. Nel 1901 decide di passare all'Accademia di Belle Arti di Bologna dove è allievo di Domenico Ferri, due anni dopo si trasferisce a Roma. Nel 1905 si presenta all'Esposizione di Belle Arti a Roma riscuotendo un notevole successo sia di pubblico che di critica.Nel 1907 all'Esposizione di Belle Arti di Roma ha una sala a lui dedicata, dove presenta dodici opere. Nel 1909, invece, espone con successo sia a Rimini, premiato con una medaglia d'argento, sia a Livorno ove riceve la medaglia d'oro. Seguono esposizioni internazionali a Buenos Aires, nel 1911, e a Barcellona. Il primo conflitto mondiale coinvolge Crema lasciando segni profondi nell'animo del pittore, tanto che all'Esposizione d'Arte Ferrarese del 1920, espone opere con soggetti di guerra. Nel 1922, sempre nella sua città natale, tiene un'importante personale, l'anno seguente sarà con una sua mostra presso Villa Comunale a Napoli. Grazie a quest'ultima impresa espositiva, visto l'unanime elogio da parte della critica, della stampa, del mondo artistico e dei collezionisti, è conclamato grande pittore del suo tempo. In questo suo eccelso capolavoro, dalla trama pittorica tipicamente divisionista, la luce accarezza e riverbera nel luogo e nelle genti raffigurate. L'opera, datata 1907, è da ritenersi una delle sue migliori espressioni della prima maturità; in quell'anno, l'artista riceve la prima importante consacrazione esponendo in una stanza a lui riservata all'Esposizione di Belle Arti capitolina. Proveniente da un'importante collezione veneziana, rappresenta un inedito, fondamentale per la piena conoscenza dell'opera del grande artista ferrarese.