ASTA 5 - ANTIQUARIATO
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Lotto 169 Specchiera, XIX secolo. La cornice presenta riserve lavorate a bulino e angoli in pastiglia con motivi floreali e fitomorfi. Lo specchio è coevo alla cornice. Cm 119x143x9. Lievi difetti.
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Lotto 170 Specchiera intagliata e dorata. Anni '50 del XX secolo. Cornice con volute intagliate e mensole reggipiatti applicate sul fondo di specchi composti. Cm 105x224x3. Lievi difetti.
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Lotto 171 Caminiera degli inizi del XIX secolo. Laccata e dorata. Specchio coevo al mercurio incorniciato da cornice dorata intagliata a guisa di foglie. Paraste laterali con candelabre intagliate e dorate. Cornice dorata alla base e alla sommità. Cimasa centrale con fenice e vasi dorati con fogliato, fiori e manici ai lati. Cm 144x154x9. Lievi difetti.
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Lotto 172 Specchiera dorata. Metà del XVIII secolo. Cornice intagliata con motivo ritmico e dadi con rosette intagliate negli angoli, con cimasa intagliata con coppa centrale e motivi fitomorfi. Specchio coevo. Cm 113x68x4. Lievi difetti.
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Lotto 173 Coppia di specchiere in stile Luigi XVI. Realizzate negli anni '50 del XX secolo. Cornice con motivo a nastro arrotolato. Cimasa con vaso centrale con pinnacchio e drappi degradanti con calate e nodi. Cadauna di cm 129x63x3,5. Lievi difetti.
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Lotto 174 Psiche realizzata in massello di noce, con paraste ebanizzate e cornice specchio lastronata in piuma di noce. Area emiliana, prima metà del XIX secolo. Cm 187x100x64.
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Lotto 175 CORNICE Veneto, prima metà del XVII secolo Legno di pioppo parzialmente dipinto; legno di cirmolo intagliato, cm. 120x159.
Bibliografia di riferimento:
F. Sabatelli, La cornice italiana dal Rinascimento al Neoclassico, Milano 1992, pp.190-191, scheda n.51; p. 336 rep. 62
E. Colle, Museo d'Arti Applicate. Mobili ed intagli lignei, Milano 1996, pp. 422-423, schede nn. 760-761
T. Newberry, Frames in the Robert Lehman Collection, The Metropolitan Museum of Art, New York 2007, pp. 110-111, scheda nn. 66-67
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Lotto 176 Cornice per specchiera in pastiglia dorata. Francia, metà XIX secolo. Cm 187x109,5x5. Lievi difetti.
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Lotto 177 Grande cornice in pastiglia dorata. Francia, metà XIX secolo. Cm 113x161,5x13. Lievi difetti.
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Lotto 178 Cornice in stile del XVI secolo, realizzata agli inizi del XX secolo. Cm 151x166,5x8. Lievi difetti.
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Lotto 179 Grande cornice dorata realizzata alla fine del XIX secolo in stile del XVIII secolo. Cm 144x193x10,5. Lievi difetti.
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Lotto 180 Grande cornice dorata realizzata agli inizi del XX secolo in stile barocco. Sola cornice: cm 150x221x7. Con supporti: cm 171,5x221x7. Lievi difetti.
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Lotto 181 Maestro del XVII secolo Coppia di oli su rame, raffiguranti una Madonna con bambino e una Santa Chiara. Rispettivamente di cm 17,5x15,5 e cm 18x13,5.
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Lotto 182 Ambito di Giovan battista Salvi detto il Sassoferrato
"Madonna". Olio su tela. Cm 61x46. -
Lotto 183 Maestro Bolognese del XVIII secolo
"Madonna con Bambino". Olio su tela. Cm 38,5x27,5. -
Lotto 184 Maestro del XVIII secolo
"Madonna con Bambino". Olio su tela. Cm 58,5x47. -
Lotto 185 Federico Barocci (Urbino 1535 - 1612), attr.
"Annunciazione". Olio su tela. Cm 44x31,5.
Pubblicazioni:
Rivista "Sodalizio - voce del circolo artistico- Bologna 1949
Mostra antichi dipinti da raccolte private bolognesi - Maggio/giugno 1948 fig. 36
Provenienza:
collezione privata bolognese. -
Lotto 186 Maestro Bolognese del XVII secolo
"Madonna con bambino". Olio su tela. Cm 66x52,5. -
Lotto 187 Maestro bolognese del XVII secolo
"Madonna". Olio su tela. Cm 40x30,5. -
Lotto 188 Maestro del XVIII secolo
"Madonna in gloria". Olio su tela. Cm 34x23. -
Lotto 189 Maestro del XVIII secolo
"Annunciazione". Olio su tela. Cm 34x23. -
Lotto 190 Maestro del XVII secolo
"Maddalena penitente". Olio su tela. Cm 63x50,5. -
Lotto 191 Giacinto Brandi (1621- 1691)
"Maddalena". Olio su tela. Cm 97,5x72,7. -
Lotto 192 DENIJS CALVAERT (Anversa, c. 1549 – Bologna 1619) "Adorazione dei pastori". Olio su tela. Cm 103,5x75,5. Provenienza: Inghilterra, Wilton House, collezione del Conte di Pembroke; Christie’s, Wilton House, 27 maggio 1960, n. 53; Londra, Christie’s, 26 novembre 1976, n. 91; Bologna, Fondantico, 1999; collezione privata bolognese. Esposizioni: Bologna, Fondantico, Tesori per il Duemila, 1999; Caldarola, Palazzo del Cardinal Pallotta, 23 maggio – 12 novembre 2009. Le Stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino, Mattia Preti. A cura di Vittorio Sgarbi; Bologna, Palazzo Fava, 14 febbraio – 17 maggio 2015. Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice. A cura di Vittorio Sgarbi. Bibliografia: D. Benati, in Tesori per il Duemila, Bologna, Fondantico, 1999, pp. 26-28 n. 4; M. Danieli, in Le Stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino, Mattia Preti. Catalogo della mostra, Milano 2009, pp. 82-83, n. 4; M. Danieli, in Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice. Catalogo della mostra, Bologna 2015, pp. 146-47, n. 41. Referenze fotografiche: Fototeca Federico Zeri, scheda 37792. Oltre alle pale d’altare per le chiese di Bologna, Calvaert dipinse molte composizioni di piccolo formato, su tela o su rame e di soggetto sacro e profano, per soddisfare le richieste dei collezionisti emiliani come di quelli stranieri, a cui l’accattivante dolcezza dei suoi personaggi realizzati con vivace policromia e con tecnica raffinatissima riusciva, allora come oggi, particolarmente gradita. E’ naturale che in questa intensa attività Calvaert fosse coadiuvato da una bottega efficiente e perfettamente organizzata nella realizzazione delle sue invenzioni: da qui l’esistenza di repliche di altissimo livello che ripetevano quelle di maggiore successo. La nostra composizione, infatti, è nota attraverso altri tre esemplari di minori dimensioni ma virtualmente identici anche per l’ottima qualità. Nel presentare per la prima volta il nostro dipinto, Daniele Benati ne sosteneva la precedenza rispetto alle altre versioni note, una delle quali nella Pinacoteca Nazionale di Parma, suggerendo una datazione entro il primo decennio del Seicento, condivisa da Michele Danieli che anticipa l’invenzione all’ultimo lustro del Cinquecento sulla base di un disegno nella Pierpont Morgan Library di New York accostabile alla nostra composizione. Ancor più vicino è poi il foglio a Londra nelle raccolte del Victoria and Albert che la ripete in controparte, forse ai fini di una riproduzione a stampa.