ASTA 46 I: AUTOGRAFI E MANOSCRITTI, FUTURISMO, LIBRI DEL NOVECENTO E LIBRI D’ARTISTA Seconda sessione: Futurismo, Libri del Novecento, Libri d'artista
Tuesday 3 October 2023 hours 14:00 (UTC +01:00)
Loda Romana, Raccolta di 15 cataloghi di alcune delle artiste promosse da Romana Loda e 2 inviti alla famosa mostra Magma di Firenze del 1976. XX secolo.
Loda Romana, Raccolta di 15 cataloghi di alcune delle artiste promosse da Romana Loda e 2 inviti alla famosa mostra Magma di Firenze del 1976. XX secolo. Compongono il lotto: 1) Due inviti pieghevoli all'inaugurazione della mostra Magma tenutasi presso la Galleria Michaud di Firenze nel gennaio del 1976 e curata da Romana Loda; 2) Weller Simona, L'abolizione della realtà. Riflessioni pittoriche da una poesia di Adriano Saptola per un quadro di Seurat. Roma: Il Narciso arte contemporanea, 1980; 3) Invito alla mostra di Piera Legnaghi Avesani tenutasi presso lo Studio d'Arte il Moro di Firenze nel giugno 1976; 4) Renata Boero. A cura di Achille Bonito Oliva. S.l.: Studio Ghiglione, 1988; 5) Gabriella di Trani. La Creazione di D.a.D. Testo di Romana Loda. Brescia: Multimedia Arte Contemporanea, 1998; 6) Sarah Schumann. Journey to East-Germany 1983-89. Text by Silvia Bovenshen and Eberhard Roters. Chicago: Goethe Institut, 1990; 7) Wanda Benatti. Preghiere. Works on paper. Catalogo della mostra ad Urbino del novembre 1992; 8) Loda Romana, Beatriz Millar. Tra erranza e artificio. Brescia: Multimedia edizioni, 1999; 9) Beatriz Millar. Vicenza: Charta, 2004. Elenco completo disponibile su richiesta. (17)Romana Loda, gallerista e curatrice di mostre, è stata un personaggio chiave nella diffusione dell'arte delle donne in Italia negli anni Settanta promuovendo il lavoro di numerose artiste, sia mediante la sua galleria (la Multimedia di Erbusco di Brescia), sia attraverso esposizioni in spazi pubblici e privati, quali Coazione a mostrare (1974), Magma (1975; 1976; 1977), Altra misura (1976) e Il volto sinistro dell'arte (1977), alle quali presero parte alcune delle artiste più significative e affermate del panorama artistico europeo (Niki de Saint-Phalle, Gina Pane, Marina Abramović, Annette Messager, per citarne alcune), nonché le figure di spicco della neoavanguardia italiana del periodo, operanti in campi di ricerca assai diversi (dall'arte cinetico-programmata, all'area concettuale, dalla poesia verbovisiva alla performance) come Marina Apollonio, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Renata Boero, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Lucia Marcucci, Libera Mazzoleni, Verita Monselles, Grazia Varisco, Nanda Vigo e molte altre. Fino al 1974, in Italia, una mostra completamente al femminile era ancora un'eccezione, e la mostra di Romana Loda, Coazione a mostrare (Palazzo Comunale di Erbusco, 1975), con una spiccata vocazione internazionale, fu un evento di svolta dove la curatrice riuscì a riunire, non con poche difficoltà organizzative, artiste di età e ambiti espressivi diversi. Sarà, però, Magma (tenutasi tra il novembre e il dicembre del 1975 al Castello di Oldofredi di Iseo) una delle prime rassegne di arte al femminile realizzate in Italia a ottenere una certa risonanza, grazie al lavoro di promozione di Loda e alla massiccia presenza di artiste e autrici internazionali, come Suzy Lake, Valie Export, Suzanne Santoro, Annette Messager, Stephanie Oursler e molte altre. Nella mostra, vennero privilegiale le ricerche artistiche fondate sul corpo, luogo primario di disparità tra i sessi e terreno elettivo della lotta femminista. Il successo di Magma portò Loda a riproporla, con alcune varianti, prima alla Galleria Michaud di Firenze nel 1976, poi al Museo di Castelvecchio di Verona nel 1977. Col passare del tempo, però, Romana Loda iniziò a realizzare che il fenomeno delle mostre collettive femminili avesse iniziato ad assumere i caretteri tipici dell'età del consumo; decise, pertanto, di terminare la sua attività di curatrice di mostre collettive nel 1978, con Il Volto sinistro dell'arte alla galleria De Amicis di Firenze, che aveva al centro l'idea di irridere la consuetudine che riconduce il femminile alla sfera sinistra (simboleggiante l'intimità, la passività, il sentimento) e il maschile a quella destra (legata all'azione e alla razionalità), stereotipo che ha influenzato l'interpretazione critica del lavoro di molte artiste, e ne ha favorito la marginalità. La mostra chiude, quindi, un percorso fondalmentale per la formazione di una consapevolezza di genere nell'arte italiana che, dal 1974 al 1978, ha visto in Romana Loda una protagonista imprescindibile e preziosa.