ASTA 256 - DIPINTI E DISEGNI DAL XIV AL XIX SECOLO Con una selezione di sculture e cornici ASTA 256 - DIPINTI E DISEGNI DAL XIV AL XIX SECOLO CON UNA SELEZIONE DI SCULTURE E CORNICI
Thursday 27 April 2023 hours 15:00 (UTC +01:00)
FRANCESCO DAL PONTE DETTO BASSANO (Bassano del Grappa, 1549 - Venezia, 1592)
FRANCESCO DAL PONTE DETTO BASSANO (Bassano del Grappa, 1549 - Venezia, 1592)
Annuncio ai pastori
Olio su tela, cm. 101x138. Con cornice
Il dipinto è accompagnato da un'expertise del Prof. Ferdinando Bologna (Disponibile in fotocopia).
L’Annuncio ai pastori - al pari del soggetto che narrativamente ne costituisce il seguito, l’Adorazione dei pastori - fu un soggetto caro a Jacopo Bassano, che ebbe occasione di cimentarsi con esso in tutte le fasi della sua attività, caratterizzata, com’è noto, da una continua metamorfosi ed evoluzione stilistica. Nel periodo tardo del pittore, caratterizzata da un’estrema vicinanza espressiva all’ultimo Tiziano e da una predilezione per le ambientazioni notturne, il tema dell’Annuncio ai pastori fu oggetto di una traduzione pittorica autografa, oggi nella Nàrodni Galerie di Praga, databile all’incirca nel 1575. Si può dire, anzi, che il dipinto di Praga - in cui talora si è ritenuto di ipotizzare un intervento anche da parte di Francesco, il maggiore e più dotato dei quattro figli pittori di Jacopo - costituì proprio una sorta di “annuncio” della sua ultima maniera. Di certo esso si situa nell’epoca in cui prende corpo la sempre più attiva presenza di Francesco all’interno della bottega bassanesca e in cui massima è la mimesi stilistica del figlio nei confronti del padre. La redazione notturna del soggetto, con l’angelo avvolto nella luce posto in alto al centro della rappresentazione, che illumina (fisicamente e spiritualmente) il gruppo degli ignari pastori a riposo, si rivelò particolarmente riuscita e ebbe notevole fortuna, dapprima attraverso le repliche di mano di Francesco e poi nelle ulteriori versioni realizzate dalla bottega.
Il dipinto che qui si illustra costituisce forse la migliore fra le versioni del tema eseguite pienamente da Francesco. In essa ritroviamo tutte le migliori qualità dell’artista, a partite dalla padronanza degli effetti di chiaroscuro e dei riflessi del lume artificiale, o più propriamente soprannaturale, che squarcia il buio della notte andando a colpire dall’alto le parti delle figure e del paesaggio esposte direttamente ai suoi raggi. La composizione si conforma fedelmente alla potente invenzione paterna riuscendone a restituire l’atmosfera mistica, il senso di mistero e il significato di rivelazione di cui essa era così profondamente pervasa.
PROVENIENZA:
Collezione privata, Roma