Arte figurativa tra XIX e XX secolo Sessione 2
Thursday 2 March 2023 hours 15:30 (UTC +01:00)
Angelo Inganni (Brescia 1807-Gussago 1880) - I burattini, 1869
Angelo Inganni (Brescia 1807-Gussago 1880) - I burattini, 1869
cm 50,5 x 66
olio su tela
firmato e datato in basso a destra: Angelo Inganni 1869
Sul retro, sul telaio, antiche etichette di inventario.
PROVENIENZA
Collezione privata, Milano
BIBLIOGRAFIA
F. Mazzocca, Angelo Inganni 1807-1880. Un pittore bresciano nella Milano romantica, Brescia 1998, pp. 212-214.
NOTE SPECIALISTICHE
Del presente soggetto, replicato da Inganni a distanza di tempo, esistono al momento due versioni pubblicate; la prima, e più nota, è quella risalente al 1856 (Trieste, Museo Sartorio) e proveniente da Casa Rusconi presso il capoluogo giuliano, mentre la seconda al 1875, e quindi a distanza di quasi vent'anni dalla versione triestina (F. Mazzocca, Angelo Inganni 1807-1880: un pittore bresciano nella Milano romantica, Milano, 1998, pp. 212-214).
Il presente tassello diventa di particolare interesse, poiché si colloca a metà strada tra le due versioni essendo firmato e datato al 1869, diventando la terza nota al momento. Inoltre, ci permette anche di ragionare sul modus operandi del maestro bresciano che, come spesso accadeva, partiva da una dimensione più contenuta proprio sulla scia di un recupero filologico fiammingo, sino a giungere a dimensioni più ragguardevoli, con il chiaro intento di portare su scala monumentale scene di genere.
Colpisce, infatti, come la tela triestina misuri 30 x 42 cm., quella del 1875 60 x 75 cm. e la nostra 50 x 66 cm.
La gamma cromatica esuberante, tipica del pittore, si discioglie tra la moltitudine di figure ammassate presso il teatrino dei burattini, che trova una sua collocazione quasi feticista presso il pittore, come scrive lo stesso Mazzocca (che si ringrazia): "Volgendo lo sguardo alla luminosa piazza della Loggia, dopo aver incontrato una coppia elegante, un cacciatore col suo simpatico spinone e un lustrascarpe, si è spettatori del teatrino delle marionette, immancabile presenza in tutte le vedute bresciane della Loggia e nuovamente dipinto da Inganni in due tele di medio formato" (F. Mazzocca, Angelo Inganni 1807-1880: un pittore bresciano nella Milano romantica, Milano, 1998, p. 212).
Ora possiamo aggiungere una terza e notevole versione, sulla quale lo sguardo del pittore insiste in alcuni particolari, dalla gonnellina a strisce azzurre e bianche della bimba sulla destra, ai fazzollettoni del gruppo centrale, sino alla madre col bambino affacciati dalla finestra a simulare una popolaresca Vergine col bambino.