Asta 54 - Libri, autografi e manoscritti
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Lot 97 Raccolta di 38 albumine, molte colorate a mano, di vedute della Cina, Hong Kong, Shanghai, Giappone e vari ritratti. Fine del XIX secolo.
Albumine applicate su supporti in cartoncino, incollati tra loro, ma staccabili (originariamente le ambumine erano conservate in album). Dimensioni delle albumine: 203x273 mm. Dimensioni dei supporti: 270x360 mm. (38) Le albumine ritraggono luoghi e persone della Cina, del Giappone, di Hong Kong e Shanghai: tombe nei pressi di Pechino, residenza reale a Pechino, vedute delle vie di Hong Kong, la città di Nagasaki e il suo porto, veduta da Hankow, il vulcano Fuji, vedute di Shanghai con il porto della città e il ponte che univa la concessione inglese e quella francese, la Bubbling Well a Shanghai, entrata di una casa cinese, una giovane e ricca signora cinese in abito d'inverno e il Loto d'Oro (i piedi fasciati), un prefetto cinese, un ufficiale dell'esercito e un ufficiale dell'esercito cinese decorato con la piuma di pavone, mezzi di trasporto, una sampan, un negozio di stoffe, portatori d'acqua in tenuta da pioggia, e vari ritratti di donne giapponesi in abiti tradizionali (danzatrici e suonatrici, donne al bagno, la dottoressa e l'ammalata, la toelette, il gioco ecc.) -
Lot 98 Raccolta di 54 albumine, alcune colorate a mano relative alla Cina, a Shanghai, al Giappone, insieme a vari ritratti. Fine del XIX secolo.
Albumine applicate su supporti in cartoncino, incollati tra loro, ma staccabili (originariamente erano conservate in album). Dimensioni delle albumine: 203x273 mm. Dimensioni dei supporti: 270x360 mm. (54) Le albumine ritraggono luoghi e persone della Cina, del Giappone di fine Ottocento: la pratica del Loto d'Oro (piedi di donna con accanto le scarpe), villaggi, varie vedute di Shanghai (piazza e caffè nella città cinese, una casa di commercio, quartiere cinese), prigionieri condannati al cangue (dispositivo utilizzato per l'umiliazione pubblica e occasionalmente per la tortura), esecuzione (taglio della testa), soldati, condannati in tribunale ed entrata del tribunale misto (europeo e cinese), entrata al teatro imperiale, idoli religiosi, mezzi di trasporto, Consolato del Giappone (veduta del giardino pubblico), sistema di irrigazione per le risaie, navi a vela cinesi, fumatori d'oppio, palanchino per il trasporto della sposa, una giovanissima coppia di sposi cinesi, un accompagnamento nuziale, letto con zanzariere, un ufficiale dell'esercito cinese, famiglie, facchini, portatori di merci, cucina girovaga, pranzo di operai, barbiere, ricamatrice, suonatori, attori, funerale, donne e nobili in abiti tradizionali. -
Lot 99 [Napoleone I], Manuscrit venu de St. Helène d'une manière inconnue. Anni ’20 del XIX secolo.
Manoscritto cartaceo a inchiostro bruno. Carte 41 scritte recto e verso. Carta con filigrana. Testo in francese. Grafia di agevole lettura. Senza legatura, prima carta distaccata. Dimensioni: mm 200 x 300 mm. (1) Copia manoscritta in lingua originale della famosa autobiografia apocrifa di Napoleone Bonaparte, attribuita dagli studiosi a Frédéric Lullin de Châteauvieux, scrittore dell'entourage di Madame de Stäel. Il testo venne pubblicato per la prima volta a Londra nel 1817, in francese, ma lo stesso Napoleone, pur apprezzandolo, negò di averlo scritto. Copie manoscritte dell'edizione inglese, come la presente (oggi le chiameremmo copie pirata), vennero vendute in Francia con grande successo, negli anni immediatamente successivi alla pubblicazione londinese. -
Lot 100 Caroldo Gian Giacomo, Storie venete. Non datato, ma XVII secolo.
3 volumi (260x190 mm). Carte 1-216, 217-434, 435-626. Manoscritti a inchiostro bruno. Non è presente la carta del frontespizio. L'opera inizia, a carta 1, con la Lettera di dedica Al Sere.mo Prencipe alli Magnifici e Clarissimi Senatori e Gentil'Homeni dell'Ecc.ma Repubblica Veneta l'humil Servo Ioan Giacomo Caroldo Sec.o dell'Ill. mo Consiglio di dieci [...]: Sogliono gli uomini che vivono col discorso di ragione [...]. Incipit dell'opera: Attila re de Heruli partito de Scithia, passando per le terre [...]. Explicit (al terzo volume): [...] essendo hormai venuta l'hora che andiate a riposare. Carta pesante, molto ben conservata. Cartonatura antica un po' allentata. SI AGGIUNGE: 1 atto notarile di ambito veneziano. Datato 1587. SI AGGIUNGONO: 3 fascicoli cartonati contenenti vari documenti (atti notarili) relativi alla cessione vitalizia e a un processo relativo ad un possesso relativo alla famiglia Morosini. Datati 1799-1805. (5) I DOCUMENTO: Il manoscritto contiene una cronaca della città di Venezia composta in volgare. E' suddivisa in 10 libri, dalla fondazione della città alla morte del doge Andrea Contarini (1382). Gian Giacomo Caroldo (c. 1480-1538/9) è stato un funzionario di cancelleria veneziana, segretario della Repubblica di Venezia a Milano e cronachista. Secondo Pietro Bembo (Historie venete) Caroldo ebbe un ruolo importante anche nello svolgimento della trama diplomatica che portò alla Lega di Cambrai contro Venezia nel 1508, in cui la Repubblica di Venezia perse buona parte dei suoi possedimenti nell'Italia continentale. -
Lot 101 Cicero Marcus Tullius, Incomincia le traduzioni di M. T. C[icerone] dell'amicitia / a Tito Pomponio Attico in dialogo di tre persone / Fannio, Scevola, Lelio. Non datato, ma fine XVII-inizio XVIII secolo.
Manoscritto a inchiostro bruno. Carte 27, [15 bianche]. Testo in italiano. Alcuni aloni, ma esemplare ben conservato. Cartonatura alla rustica. Dimensioni: 210x158 mm. (1) Incipit: Quinto Mutio Scevola soleva dire molte cose a bocca facetamente et dilettevolmente di C. Lelio suo socero, ne dubitava inganni suo ragionamento [...]. Interessante e – pare – sconosciuto esperimento di traduzione del celebre dialogo filosofico De amicitia di Cicerone. Bene accompagnato da permesso di esportazione. Sold with export licence, ready to export. -
Lot 102 Qastamuni Muhammad, Copia integrale del Corano. Composta nel sobborgo di Dizdariye, presso Costantinoopoli, nel 1759.
304 carte [1+301+2], per 601 facciate totali di testo - da 1v. a 301v., con 1 carta di sguardia iniziale e 2 finali. Dimensioni medie del foglio: mm. 170 x 105 ca.; dello specchio di scrittura: mm. 125 x 70 ca.; testo arabo in stile hawashi (una calligrafia naskh di piccolo formato) ottomano, disposto su una singola colonna di 15 righi di testo a facciata vergato all'inchiostro nero, con elementi soprascritti di supporto alla lettura segnati in rosso (v. sub) e assenza completa di note marginali - eccezion fatta per la numerazione di ajza' e sujud (v. sub). Il manoscritto è abbellito da un ricco sistema decorativo convenzionale, reso maggiormente prezioso da una doppia pagina di apertura ('unwan) splendidamente ornata di policromie in oro, blu lapislazzulo, nero e rosso scuro a fare da sfondo a magnifici intrighi floreali, e che presenta, a pie' di ciascuno dei due pannelli testuali, una coppia di finissime illustrazioni prospettiche "aeree" dei due più venerabili santuarî (al-Haramayn) dell'islam. La prima delle due immagini raffigura il Masjid al-Haram, ossia la "Grande Moschea" della Mecca (visibile al centro la Ka'ba, o "Pietra nera"), mentre la seconda rappresenta il Masjid al-Nabawi, vale a dire la "Moschea del Profeta" a Medina, comprendente il sepolcro di Maometto. Ambedue le miniature sono illuminate in una profusione di dettagli architettonici e ambientali, nel solco stilistico delle iconografie, presenti in varie copie ottomane coeve, del celebre testo devozionale intitolato Dala'il al-Khayrat. Il testo coranico è incorniciato dall'usuale bordura rettangolare policroma (jadwal). All'interno del testo, i versetti (ayat) sono separati da elementi a dischetto in corpo di rigo (shamsa) verde pallido o dorati, mentre i cartigli rettangolari destinati alle intitolazioni delle singole Sure sono costituiti da semplici bande orizzontali di colore prossimo al verderame e contenente il nome della relativa Sura, originariamente ad inchiostro bianco e visibile in controluce. Soprascritti al corpo del testo si notano le abbreviazioni rubricate funzionali a indicare i varî tipi di pausa ritmica per la corretta salmodia (tajwid) del testo sacro. Le 30 sezioni di identica lunghezza in cui è liturgicamente ripartito il testo coranico (ajza', plurale di juz') sono decorativamente segnalati (a eccezione di quello iniziale, non marcato) da 29 splendidi medaglioni, posti a margine del testo e ciascuno individualmente formato, a motivi floreali o asteroidi dal ricco e contrappuntato colorismo. Analogamente si ritrovano lungo il manoscritto 14 medaglioni similmente concepiti, pensati per segnalare al fedele l'obbligo di prosternazione (sajda) in corrispondenza del relativo versetto. Legatura in pelle scura parzialmente rovinata, dotata di ribalta, con impressioni a secco e decoro a mandorla centrale presente sul solo piatto posteriore, altrove incorniciata da una doppia banda rettangolare perimetrale ornata da motivi modulari "a nodi". Condizioni generali più che discrete, nonostante occasionali macchioline e trascurabili sbavature di inchiostro. (1) Manoscritto arabo completo su carta vergellata e polita, consistente in una copia integrale del Corano composta nel sobborgo di Dizdariye sul Mar di Marmara (a una trentina di chilometri a ovest di Istanbul) e portata a termine al primo giorno del mese di Sha'ban dell'anno islamico 1172, corrispondente a venerdì 30 marzo 1759 nel calendario gregoriano per mano dello scriba, il menla Muhammad Qastamuni (v. sub). Il colophon finale, in arabo (c. 301v.), si estende per ben sette righi e così recita – tradotto in italiano: "Ecco terminata la copiatura di questo Nobile Corano, il settimo / con l'aiuto dell'Altissimo, per mano dell'indegno, meschino servitore, bisognoso di misericordia / del Munifico Signore, il Maestro [in turco menla, dall'arabo mulla] Muhammad di Kastamona (Qastamuni) – possa Iddio avere pietà di lui e dei suoi genitori, / e possa Egli beneficare loro e lui stesso – al principio del mese di Sha'ban, il giorno nuovo al tempo / dell'alba, nel quartiere di Dizdariye, dell'anno 1172. / Oh, Dio, concedi grazia a coloro dei quali tra i Tuoi servi Tu sia soddisfatto / di noi che chiediamo l'intercessione del Tuo venerabile antico Libro e del generoso Profeta. Sia lode a Dio, il Signore!" Lo scriba menzionato al colophon è lo Hafiz ("custode" del Corano, ossia un devoto musulmano che lo abbia interamente memorizzato) Muhammad Qastamuni – proveniente dalla città turca oggi chiamata Kastamonu, capoluogo dell'omonima provincia nordoccidentale che si affaccia sulle coste anatoliche del Mar Nero –, con buona probabilità specializzato nella copia del Corano, in quanto trascrittore, per sua stessa dichiarazione (al colophon) di altri sei Corani precedenti a questo, che sarebbe appunto "il (suo) settimo". Questo manoscritto costituisce una significativa testimonianza del livello di raffinatezza, sia calligrafica che decorativa, che potevano raggiungere i manoscritti coranici ottomani prodotti nei dintorni della grande capitale Costantinopoli all'epoca del colto e sagace Sultano Mustafa III (r. 1757–'74), che fu testimone impotente dell'incontrovertibile declino della Sublime Porta, ad onta dei suoi coraggiosi tentativi di riforma dello Stato. -
Lot 103 Speri Giuseppe, Metafisicae Tractatus Ab admodum Recto Domino Joseph Speri in Seminario S. Georgii. Datato in fine 1755.
Manoscritto a inchiostro nero, in latino. Pagine 111 numerate, cui seguono 5 pagine bianche con antichi schizzi caricaturali e frasi di altra mano. Una corrosione da inchiostro non tocca il testo. Cartonatura dell'epoca, protetta da custodia telata moderna. Dimensioni: 140x200 mm. (1) L'opera è divisa in due parti: Pars prima seu Ontologia e Pars Secunda [...] seu Pneumatologia (divisa in tre sezioni distinte). Le parti sono a loro volta suddivise in capitoli. Le ultime tre pagine riportano l'Index Rerum Notabilium Huius Mataphisicae Tractatus e la data: 1755. Giuseppe Speri, morto nel 1773, curato di S. Quirico, insegnò filosofia e metafisica a S. Giorgio, il Seminario Arcivescovile di Siena. -
Lot 104 Il trionfo della fedeltà. Dramma Pastorale Per Musica Di E.T.P.A. Dresda, della vedova di Stoessel e Johann Carl Krause, 1754.
In 4° (228x174 mm). Titolo inciso su doppia pagina, frontespizio con 7 disegni scenici incisi su doppia pagina di Zucchi secondo Müller e Roos. Brossura dell'epoca con segni del tempo. (1) Libretto della celere opera composta da Maria Antonia Walpurgis Symphorosa, principessa di Baviera (1724-1780), Elettrice di Sassonia. La donna, compositrice, cantante, clavicembalista e mecenate, fu nota per le sue opere Il trionfo della fedeltá (Dresda, 1754) e Talestri, regina delle amazzoni ( Monaco, 1760). Nel 1747 divenne membro dell'Accademia dell'Arcadia di Roma e diede alle stampe il libretto proposto in questo lotto sotto il nome dell'Accademia: E(rmelinda) T(alia) P(astorella) A(rcada). -
Lot 105 2 libretti inviati all’impresario conte Pietro Antonio de' Mojana, direttore teatrale alla Scala. Metà del XIX secolo.
Libretti a stampa. Conservate le buste (carte con filigrana ripiegate), una con timbro in ceralacca. Tagli dorati. Legatura in eleganti carte decorate dell'epoca. Ottima conservazione. Dimensioni varie. (2) I libretti conservano: Rossini Gioachino. Semiramide. Con i nomi degli interpreti degli orchestrali e delle maestranze. Teatro alla Scala 1856-57. (Milano, Pirola) - Cadet Barbiere. Balletto comico in tre atti. Coreografo Andrea Palladino. Con i nomi degli interpreti. Teatro alla Canobbiana, primavera 1853 (Milano, Pirola). -
Lot 106 Raccolta di 23 libretti d’opera e 1 locandina con i nomi degli interpreti. Seconda metà del XIX secolo.
Documenti a stampa pubblicati da Lucca, Sonzogno e Ricordi. Talvolta alcune annotazioni sui libretti. Dimensioni varie. SI AGGIUNGONO: 44 libretti senza nome degli interpreti. (88) I DOCUMENTO: La raccolta comprende: la prima rappresentazione assoluta di Otello di Verdi, la prima rappresentazione assoluta di Edgar e Manon Lescaut di Puccini, la seconda versione del Simon Boccanegra di Verdi e varie altre opere rappresentate al Teatro alla Scala, al Teatro del Condominio di Pavia, Teatro Dal Verme. Tra gli interpreti: Francesco Tamagno, Victor Maurel, Romilda Pantaleoni, Vittorio Arimondi, Napoleone Marconi ecc. -
Lot 107 Raccolta di 220 fotografie e fotocartoline di cantanti lirici con dediche e firme autografe. Metà del XX secolo.
Dediche e firme a inchiostro blu e nero. Alcune fotografie con timbro al verso. Dimensioni varie. (220) Tra i nomi: Giuseppe Di Stefano, Mariano Stabile, Lauri Volpi, Ettore Bastianini, Franco Corelli, Boris Cristoff, Ferruccio Tagliavini, Renata Scotto, Ebe Stignani, Renata Tebaldi, Magda Olivero, Fedora Barbieri, Margherita Carosio, Giulietta Simionato, Rosanna Carteri, Emma Tegani, Elisabetta Barbato, Elena Rizzieri, Margherita Roberti, Antonietta Pastori, Lucia Danieli, Miriam Pirazzini, Caterina Mancini, Anita Cerquetti, Clara Petrella, Margherita Roberti, Fiorella Carmen Forti, Miriam Pirazzini, Stella Giovannelli, Adriana Guerrini, Antonietta Stelle, Elena Nicolai, Paola Mantovani, Virginia Zeani, Anselmo Colzani, Umberto Borghi, Mario Ortica, Rolando Panerai, Raffaele Ariè, Giuseppe Modesti, Renato Capecchi, Paolo Montarsolo, Gianni Poggi, Ferdinand Frantz, Silvio Maionica, Nicola Monti, Enrico Campi, Flaviano Lalio, Nicola Filacuridi, Gianni Raimondi, Ivo Vinco, Gian Giacomo Guelfi, Giuseppe Campora, Giorgio Algorta, Mario Zanasi, Carlo Tagliabue, Italo Tajo, Enzo Mascherini, Mirto Picchi, Gastone Limarilli, Primo Zambruno, Nicola Zaccaria, Giacinto Prandelli ecc. Talvolta sono presenti più immagini dello stesso artista. -
Lot 108 Raccolta di 145 fotografie e fotocartoline di cantanti lirici con firme autografe. XX secolo.
Alcune fotografie hanno firma e dedica autografa. La maggior parte ritraggono gli artisti in abiti di scena. Varie fotografie sono del Teatro alla Scala. Alcune con timbro: Rio Piccagliani Teatro alla Scala / Lelli & Masotti Teatro alla Scala / Foto Harri Irmler Berlin / Photographed by A. Negro / Foto Hertha Ramme Zurich / Foto Marchiori Firenze / Ecofotografico Roma ecc. Alcuni artisti sono più volte ritratti. Dimensioni varie. (145) Tra i nomi: Raina Kabaivanska, Placido Domingo, Mirella Freni, Magda Olivero, Ruggero Raimondi, Renata Scotto, Daniela Dessì, Piero Cappuccilli, Simone Alaimo, Katia Ricciarelli, Gianni Raimondi, Bruno Provedi, Salvatore Puma, Rachel Carlai, Elena Mauti Nunziata, Chris Merritt, Elena Suliotis, Biancamaria Casoni, Viorica Cortez, Felice Schiavi, Lucia Valentini Terrani, Anita Cerquetti, Michele Pertusi, Scirley Verrett, Ottavio Garaventa, Gian Giacomo Guelfi, Sesto Bruscantini, Giacomo Aragall, Cian Franco Cecchele, Antonietta Stella, Ernst Kobuz, Charles Craig, Cornell MacNeill, Lajos Kozma, Giorgio Merighi, Michele Molese, Silvano Pagliuca, Juan Oncina, Luigi Ottolini, James King, Piero Bottazzo, Ugo Benelli, Carlo Badioli, Renato Capecci ecc. Lotto da vedere. -
Lot 109 Raccolta di 211 fotografie e fotocartoline di cantanti lirici con firme autografe. XX secolo.
Alcune fotografie hanno firma e dedica autografa. La maggior parte ritraggono gli artisti in abiti di scena. Varie fotografie sono del Teatro alla Scala. Alcune dediche sono su biblietti pubblicitari di teatri o case discografiche. Alcune con timbro: Federico Buscarino Teatro alla Scala / Marcello di Benedetto Faenza / Alfa Foto Teatro Colon Buenos Aires / Pagliarini Andrea Verona / Foto Troncone Napoli / Piccagliani Teatro alla Scala / Foto Luxardo ecc. Alcuni artisti sono più volte ritratti. Dimensioni varie. (211) Tra i nomi: Mariella Devia, Placido Domingo, Raina Kabaivanska, Daniela Dessy, Mirella Freni, Giulio Fioravanti, Simone Alaimo, Fiorenza Cossotto, Magda Olivero, Renato Bruson, Leo Nucci Michele, Samuel Ramey, Franco Sioli, Giacomo Prestia, Antonio Salvadori, Richard Tucker, Pertusi, Chris Merritt, Giuseppe Sabbatini, Nicola Martinucci, Lella Cuberli, Fiorenza Cedolins, Agostino Ferrin, Giangiacomo Guelfi, Ottavio Garaventa, Natale De Carolis, Salvatore Fisichella, Enzo Dara, Roberto Coviello, Massimo Cavalletti, Giuseppe Giacomini, Alberto Gazale, William Matteuzzi, Rolando Panerai ecc. Lotto da vedere. -
Lot 110 Callas Maria, Raccolta di 5 fotografie. Non datate.
Alcuni timbri al retro: Please credit Frank Lerner Photographer for Metropolitan Opera Co. / File Copy Metropolitan Opera Archives. 1 fotografia ritrae Maria Calla in Traviata (atto primo), 2 fotografie sono conservate insieme ad 1 lettera - con intestazione Municipalidad de la Ciudada de Buenos Aires - datata 1977 e le immagini ritraggono Maria Callas in Turandot nel 1949. 1 fotografia ritrae Dimensioni: 252x205 mm. ca. (5) -
Lot 111 Callas Maria, Ritratto fotografico con dedica e firma autografa. Non datato, ma 1952-53.
Dedica a inchiostro blu. Foto Piccagliani / Teatro alla Scala / Maria Meneghini Callas ne Il trovatore. Dimensioni: 177x127 mm. SI AGGIUNGE: Id. 1 fotografia in abiti di scena (al verso Foto Piccagliani). La fotografia è stata spedita come una cartolina. SI AGGIUNGONO: 37 tra programmi di sala, fotografie e fotocartoline di cantanti, locandine, 1 telegramma, fotografie di antiche locandine e brochures pubblicitarie del Teatro alla Scala con il nome di Maria Callas (per Traviata e Norma). (39) -
Lot 112 Callas Maria, Ritratto fotografico con abiti di Alceste con dedica e firma autografa. Non datato, ma 1953-54.
Dedica a inchiostro blu. Foto Piccagliani / Teatro alla Scala. Dimensioni: 145x100 mm. (1) -
Lot 113 Callas Maria, Ritratto fotografico con dedica e firma autografa. Datato 1956.
Fotografia in b/n ai sali d'argento. Ritratto originale del fotografo Elio Luxardo. Dedica autografa a inchiostro nero: A Pierpaolo Bellagente cordialmente Maria Meneghini Callas 956. In basso a sinistra, firma Luxardo a stampa. Fotografia incollata su passe-partout. Dimensioni foto: 100x145 mm. (1) Intenso ritratto di Maria Callas, che sfoggia una preziosa collana con otto giri di perle e un elegante abito nero di Biki. Gli anni '55e '56 sono stati il periodo d'oro per la poco più che trentenne Callas, che trionfò alla Scala con La traviata e al Met con Norma. -
Lot 114 Caruso Enrico, Cartolina postale viaggiata, autografa firmata, inviata al basso Vittorio Arimondi. S. Pietroburgo 1900.
Manoscritto a inchiostro nero. La cartolina raffigura tre porcellini. Dimensioni 90x140 mm. (1) Caruso scrive: Rodolfo sta a casa per scrivere tre righe per il Castori. E. Caruso. Nel 1900 Caruso venne invitato a S. Pietroburgo in Aida, Un ballo in maschera, Maria di Rohan, Manon, Tosca e per cantare nello Stabat Mater di Rossini. -
Lot 115 Ferrani Cesira, 2 lettere autografe e 1 sonetto a stampa dedicato alla cantante. Lettere datate ottobre 1924.
Manoscritti a inchiostro bruno. Il sonetto, datato 4 settembre 1891, è stato dedicato alla Ferrani dal Circolo Artistico di Brescia per la sua interpretazione di Elsa nel Lohengrin di Wagner. Dimensioni varie. (3) Lettere di argomento privato, scritte dopo che l'artista si era ritirata dalle scena, relativi ad alcuni possedimenti della Ferrani. Cesira Ferrani, soprano, è stata tra l'altro la prima interprete di Manon nella Manon Lescaut e di Mimì ne La bohème di Giacomo Puccini. -
Lot 116 Pavarotti Luciano, 3 fotografie con dediche e firme autografe. Una fotografia datata 1968.
Dediche a pennarello nero e azzurro. Una fotografia con timbro al retro Copyright by Piccagliani Teatro alla Scala. Tutte le foto con iscrizione Teatro alla Scala. Dimensioni varie. (3) Il celebre tenore è ritratto nelle opere: Bohème, L'elisir d'amore e La figlia del reggimento. -
Lot 117 Verdi Giuseppe, Citazione musicale autografa da Traviata. Datata 12 febbraio 1858, Napoli.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 carta scritta al recto. Carta pentagrammata oblunga (9 pentagrammi). Bordo con fregio a rilievo (alcune minime mancanze alla carta). Dimensioni: 230x289 mm. (1) Lunga citazione musicale (16 battute) tratte dal primo atto di La traviata. Verdi scrive la linea melodica di Di quell'amor, ch'è palpito, una delle più celebri melodie dell'opera. Questo motivo, come reminiscenza, verrà proposto da Verdi lungo tutto il melodramma per rappresentare il simbolo dell'amore di Violetta e Alfredo (altro esempio è Stride la vampa nel Il trovatore ecc.). La traviata era stata rappresentata al Teatro S. Carlo di Napoli nell'ottobre del 1857, qualche mese prima dell'arrivo di Verdi in città. Il compositore si era trasferito nel capoluogo partenopeo per lavorare con Antonio Somma al libretto di Gustave III, ou Le Bal masqué, opera che, a motivo della censura che ne richiederà molte modifiche, prenderà poi il nome di Un ballo in maschera. -
Lot 118 Verdi Giuseppe, La traviata – Schizzi e abbozzi autografi [...]. A cura di Fabrizio Della Seta. Parma Istituto di Studi Verdiani 2000.
SI AGGUNGE: Verdi Giuseppe. Libera me domine. Messa per Rossini. Parma Istituto di Studi Verdiani 1988. Esemplare n 629. SI AGGIUNGE: Gatti Carlo. Giuseppe Verdi. Milano, Alpes 1931. 2 volumi. (3) -
Lot 119 Zannetti Francesco, Die / Wäschermädchen / ein Singspiel / [...] Zannettis Composition / [...] / 1781. XVIII secolo.
Manoscritto musicale a inchiostro bruno. Pagine 100 e 49 (numerazione indicata) a matita da mano moderna. Partitura. Al piatto è indicato, in tedesco, il titolo, il numero degli atti, il nome dell'autore e l'indicazione Mad. Waser. Al contropiatto, a inchiostro bruno in carattere minuscolo, "von Theater in Breslav". Carte ben conservate (sono state tagliate 4 carte, ma il testo musicale appare integro). Legatura dell'epoca in mezza pelle con angoli (alcuni segni del tempo). Dimensioni: 230x320 mm. (1) Singspiel in 2 atti composto da Francesco Zannetti (1737-1788). Originariamente l'opera aveva il titolo di Le lavandrine e venne rappresentata la prima volta al Teatro Capranica di Roma nel 1772. Si conoscono 2 rappresentazioni della versione tedesca a Dresda (1774) e Lipsia (1781). -
Lot 120 Apollinaire Guillaume, L'antitradizione futurista. Manifesto=Sintesi. [Milano: Taveggia, 29 giugno 1913].
In-4° (mm 290x231). Carte [2]. Segni centrali di precedenti piegature, con fioriture e macchioline concentrate principalmente al verso dell'ultima carta. Esemplare con difetti. SI AGGIUNGE: Papini Giovanni, Contro Roma e contro Benedetto Croce. Discorso di Giovanni Papini detto al Meeting futurista del Teatro Costanzi il 21 febbraio 1913. Milano: Direzione del Movimento Futurista, s.d. [i.e. febbraio 1913]. In-4° (mm 290x231). Carte [2]. Segni centrali di precedenti piegature, con fioriture, macchioline e strappetti marginali. SI AGGIUNGE: Joly Auguste, Le Futurisme et la Philosophie - Il Futurismo e la Filosofia (Dalla rivista «La Belgique artistique et littéraire», Luglio 1912). Milano: Direction du Mouvement Futuriste, s.d. [i.e. luglio 1912]. In-4° (mm 293x231). Carte [2]. Segno centrale di precedente piegatura, lievi e diffuse fioriture e una piega marginale alla prima carta. (3) I OPERA: Prima edizione, nella versione in lingua italiana, di questo manifesto parolibero la cui composizione tipografica, attribuita ad Apollinaire da André Salmon, viene rivendicata da Carrà a Marinetti. Dopo l'edizione in volantino, nella doppia versione francese e italiana, il manifesto verrà pubblicato sulla rivista GIL-BLAS, 3 agosto 1913 e in Lacerba n. 18, 15 settembre 1913. II OPERA: Prima edizione di questo manifesto in cui Papini «[...] sancisce l'alleanza offensiva tra il gruppo Lacerba e il movimento futurista». (Echaurren Pablo, Futurismo. Collaudo 1909-2009 (catalogo di vendita). Milano: Libreria Antiquaria Pontremoli, 2009, 61). III OPERA: Importante documento nel quale l'Autore «[...] commenta la tappa belga della tournée europea dei pittori futuristi nel 1912» (Echaurren Pablo, Futurismo. Collaudo 1909-2009 (catalogo di vendita). Milano: Libreria Antiquaria Pontremoli, 2009, 54) e sottolinea i legami visibili tra le teorie futuriste e le filosofie contemporanee.