Arte figurativa tra XIX e XX secolo
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Lot 145 Luigi Steffani (San Giovanni Bianco 1827-Milano 1898) - Vele in laguna
cm 14 x 34
olio su tela riportata su tavola
siglato in basso a sinistra: LS -
Lot 146 Guglielmo Ciardi (Venezia 1842-1917) - Villaggio cadorino
cm 11,5 x 19,3
olio su tavola
firmato in basso a sinistra: G. Ciardi
Sul retro iscrizione per autentica di Maria Teresa Ciardi: Dichiaro appartenere questo dipinto a G. Ciardi / Maria Teresa Ciardi; ed etichetta con numero di inventario: 4572.
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Lot 147 Ettore Tito (Castellammare di Stabia 1859-Venezia 1941) - Nudo femminile in riva al fiume, 1913
cm 50 x 64
pastello su cartoncino
firmato e datato in basso a destra: E. Tito / 1913
PROVENIENZA
Eredi Alessandro Milesi, Venezia;
collezione privata, Milano.
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Lot 148 Pio Semeghini (Quistello 1878-Verona 1964) - Venezia, Campo Barbaro, 1919
cm 31 x 24,5
olio su tavola
Sul retro, sul supporto, firmato e datato: Semeghini P. / 1919; e cartiglio del pittore con titolo.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 149 Giuseppe Vizzotto Alberti (Treviso 1862-Venezia 1931) - La famiglia del pescatore, 1898
cm 52 x 31,5
acquerello su cartoncino
firmato, locato e datato in basso a destra: G. Vizzotto-Alberti / Venezia / 1898
Sul retro, sul supporto, numero del pittore: n. 6627.
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Lot 150 Francesco Hayez (Venezia 1791-Milano 1882) - Odalisca, 1880
cm 55 x 39,3
olio su tela
traccia di firma e data 1880 sulla costa in alto a destra
Sul retro, sulla cornice, etichetta di esposizione della Civica Galleria d'Arte Moderna, Milano.
PROVENIENZA
Collezione privata, Milano.
BIBLIOGRAFIA
L'opera è accompagnata da certificato d'autenticità di Fernando Mazzocca, rilasciato in data 20 giugno 2010.
NOTE SPECIALISTICHE
Il dipinto, inedito, è documentato da Giulio Carotti nell’Elenco delle opere di Hayez pubblicato in appendice alle Memorie dell’artista, segnalandolo al 1880 come “Odalisca (testa; studio), del Presid. Clerici di Lecco” (F. Hayez. Le mie memorie, con appendice a cura di G. Carotti, Milano 1890. p. 283; notizia ripresa in L’opera completa di Francesco Hayez, a cura di S. Coradeschi, Milano 1871, p. 109 n. 387 e da F. Mazzocca, Francesco Hayez, Catalogo ragionato, Milano 1994 p. 374 n. 428, ma in entrambi senza l’indicazione della tecnica e delle dimensioni).
La singolarità dell’opera sta nel fatto che rappresenta l’ultima versione di un tema caro al pittore, quello dell’ Odalisca, rappresentata a mezza figura e con un turbante. La prima è quella del 1839 conservata alla Pinacoteca di Brera a Milano, la seconda è del 1860 (in collezione privata), mentre esistono diverse soluzioni altrimenti ambientate, come la grande l’Odalisca alla finestra di un Harem del 1838, la grande Odalisca sdraiata del 1839, l’Odalisca presso ad uno schiavo del 1864, l’Odalisca che legge e l’Odalisca nel sonno, entrambe del 1867.
Come negli altri casi, la figura risulta anche questa volta ripresa dal vero, basata sulla modella messa in posa. Mentre il termine “studio”, cui veniva indicata nell’ Elenco, sottolinea una caratteristica comune ai dipinti di Hayez degli anni Ottanta, che si presentano spesso come dei non finiti. Qui l’artista, in un'opera che doveva avere un carattere privato e che veniva destinata all’amico Giuseppe Clerici, dimostra ancora tutta la sua abilità nello scorcio proprio nel bellissimo dettaglio della mano, come le sue risorse di colorista nella splendida tonalità del verde utilizzato per il turbante.
Milano 20 giugno 2010
Prof. Fernando Mazzocca -
Lot 151 Angelo Inganni (Brescia 1807-Gussago 1880) - I burattini, 1869
cm 50,5 x 66
olio su tela
firmato e datato in basso a destra: Angelo Inganni 1869
Sul retro, sul telaio, antiche etichette di inventario.
PROVENIENZA
Collezione privata, Milano
BIBLIOGRAFIA
F. Mazzocca, Angelo Inganni 1807-1880. Un pittore bresciano nella Milano romantica, Brescia 1998, pp. 212-214.
NOTE SPECIALISTICHE
Del presente soggetto, replicato da Inganni a distanza di tempo, esistono al momento due versioni pubblicate; la prima, e più nota, è quella risalente al 1856 (Trieste, Museo Sartorio) e proveniente da Casa Rusconi presso il capoluogo giuliano, mentre la seconda al 1875, e quindi a distanza di quasi vent'anni dalla versione triestina (F. Mazzocca, Angelo Inganni 1807-1880: un pittore bresciano nella Milano romantica, Milano, 1998, pp. 212-214).
Il presente tassello diventa di particolare interesse, poiché si colloca a metà strada tra le due versioni essendo firmato e datato al 1869, diventando la terza nota al momento. Inoltre, ci permette anche di ragionare sul modus operandi del maestro bresciano che, come spesso accadeva, partiva da una dimensione più contenuta proprio sulla scia di un recupero filologico fiammingo, sino a giungere a dimensioni più ragguardevoli, con il chiaro intento di portare su scala monumentale scene di genere.
Colpisce, infatti, come la tela triestina misuri 30 x 42 cm., quella del 1875 60 x 75 cm. e la nostra 50 x 66 cm.
La gamma cromatica esuberante, tipica del pittore, si discioglie tra la moltitudine di figure ammassate presso il teatrino dei burattini, che trova una sua collocazione quasi feticista presso il pittore, come scrive lo stesso Mazzocca (che si ringrazia): "Volgendo lo sguardo alla luminosa piazza della Loggia, dopo aver incontrato una coppia elegante, un cacciatore col suo simpatico spinone e un lustrascarpe, si è spettatori del teatrino delle marionette, immancabile presenza in tutte le vedute bresciane della Loggia e nuovamente dipinto da Inganni in due tele di medio formato" (F. Mazzocca, Angelo Inganni 1807-1880: un pittore bresciano nella Milano romantica, Milano, 1998, p. 212).
Ora possiamo aggiungere una terza e notevole versione, sulla quale lo sguardo del pittore insiste in alcuni particolari, dalla gonnellina a strisce azzurre e bianche della bimba sulla destra, ai fazzollettoni del gruppo centrale, sino alla madre col bambino affacciati dalla finestra a simulare una popolaresca Vergine col bambino. -
Lot 152 Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Ritratto di Carlo Piccinelli, 1866
cm 49 x 38,5
olio su tela
Sul retro, sul telaio, antica etichetta con iscrizione autografa: Carlo Picinelli / 1' quadro ad olio di Loverini / 1866.
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
NOTE SPECIALISTICHE
Il nucleo che si presenta qui di seguito (lotti 152, 153, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 161) è strettamente legato alle vicende del pittore Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929), che ebbe un ruolo di assoluto rilievo nel passaggio tra Otto e Novecento nella pittura lombarda e nazionale. Nel 1880 si sposò con Domenica Orsola Piccinelli, dalla quale ebbe quattro figli: Florinda, Candida, Lorenzo e Antonia. Ma ben presto la vita familiare cominciò a procurargli grandi drammi, dato che due dei quattro figli morirono in tenera età, provocando in lui una grande crisi interiore. Il tutto peggiorò quando, nel 1895, venne a mancare anche la moglie.
Ma il successo era inversamente proporzionale alle vicende familiari, tanto che nel 1899 ricevette il prestigioso incarico di professore e direttore dell'Accademia Carrara. Molti furono i suoi allievi, tra i suoi alunni vi furono Giacomo Belotti, Luigi Cassani, Romualdo Locatelli ed Ernesto Quarti Marchiò.
Ricoprì tale ruolo fino al 30 giugno 1926 quando, ormai ottantenne e con problemi di salute, rassegnò le proprie dimissioni.
Naturalmente il legame con la famiglia Piccinelli diede dei frutti davvero notevoli per Loverini, e le opere che qui si presentano – diverse pure pubblicate – lo dimostrano, specie nei ritratti di pregevole fattura, negli anni in cui condivideva le aule dell'Accademia Carrara con il collega Cesare Tallone. -
Lot 153 Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Verso la luce (studio per pala d'altare)
cm 62 x 35
olio su tela
firmato in basso a destra: P. Loverini
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 154 Francesco Coghetti (Bergamo 1802-Roma 1875) - Cartone preparatorio per la cupola del Duomo di Bergamo, 1853
cm 150 x 218
carboncino e biacca su carta (con telaio)
firmato e datato in basso a sinistra: Francesco Coghetti 1853
Sopra le teste dei santi iscrizioni a matita con i relativi nomi.
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
BIBLIOGRAFIA
V. Bignami, L'Accademia Carrara. Note storiche e reminiscenze di un antico allievo. Bergamo, 1897, p. 107;
L. Barroero, Coghetti, Francesco in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1982, vol. 26.
NOTE SPECIALISTICHE
Pubblicato da Vespasiano Bignami, il cartone fa parte di un momento apicale nella carriera di Francesco Coghetti, vale a dire quando venne chiamato per la seconda volta a distanza di vent'anni, cioè nel 1853, ad affrescare la cupola del Duomo di Bergamo (Aa. Vv., Francesco Coghetti e la volta del duomo di Bergamo. Un artista per la città, 1833-1853, Cinisello Balsamo, 2021).
Fu tale il risultato che venne pubblicato un volume per l'occasione, a firma di Giovanni Finazzi che ne elogiò il lavoro, considerato il capolavoro dalla critica: "E, toltosi il grandioso lavoro di questa nostra cupola, ben si può dire che egli vi lavorò virilmente, e con tali prove di genio e di maestria, che, non dirò io, ma i posteri vorranno dire degne dei Carracci, dei Correggio e dei Domenichini" (G. Finazzi, La cupola della cattedrale di Bergamo dipinta a fresco dal Cav. Prof. Francesco Coghetti, Bergamo, 1853, p. 6).
Il presente cartone, che ben si sposa con gli altri esemplari oggi conservati presso uno spazio apposito della parrocchia di Villongo San Filastro, si focalizza su una serie di santi che accompagnano il tema principale, vale a dire la Gloria di Sant'Alessandro; santi più o meno noti, più o meno di ambito locale: Santa Lucia affiancata a San Donno, tutti peraltro ricordati nella pubblicazione di Finazzi.
Sappiamo che Coghetti, divenuto romano a partire dal 1821, quando entrò nella cerchia di Camuccini, si trovò ad operare a Bergamo in questo giro d'anni con una posizione ormai consolidata e, probabilmente forte della sua nomina anche ad accademico di merito presso S. Luca a Roma, si ritrovò nel proprio contesto bergamasco da vincente, ed ecco perché richiamato ad affrescare la prestigiosa cupola. Scrive in merito Liliana Barroero: "Nel frattempo il Coghetti si era nuovamente trasferito a Bergamo, dove in vari soggiorni rifece, tra il 1851 e il 1853, la decorazione della cupola del duomo (Gloria di S. Alessandro) ed eseguì, per la cappella Scotti della chiesa parrocchiale di Oreno in Brianza, una Assunta (il cartone si conserva all'Accademia Carrara di Bergamo) e per la parrocchiale di Adrara San Martino, nel Bergamasco, i SS. Fermo e Rustico (L. Barroero, Coghetti, Francesco in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1982, vol. 26).
Il magnifico cartone dimostra le qualità di Coghetti, capace di interpretare il purismo secondo i canoni più in voga presso l'Accademia di San Luca nella metà dell'Ottocento, e ne fa una testimonianza maiuscola del suo magistero perdurato sino al 1873. -
Lot 155 Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Duplice ritratto di Gioacchino Piccinelli e Candida Crivelli Piccinelli, 1889
cm 49 x 63,5
olio su tela
firmato nell'angolo in alto a sinistra, fuori dall'ovale dipinto: Loverini Ponziano / di Gandino fece l'anno / 1889; negli angoli inferiori iscrizioni relative agli effigiati
Sul retro, sul telaio, antica etichetta con iscrizione relativa agli effigiati.
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
BIBLIOGRAFIA
A. Pinetti, Ponziano Loverini; con 80 illustrazioni, Bergamo, 1930, p. 30, n. 5.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 156 Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Ritratto di Angelina Rota Piccinelli, 1888
cm 73 x 56,5
olio su tela
firmato e datato in basso a sinistra: P. Loverini / 1888
Sul retro, sulla tela, antica etichetta con iscrizione del pittore con riferimento all'effigiata e firma; sempre sul retro, bozzetto per pala d'altare.
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
BIBLIOGRAFIA
A. Pinetti, Ponziano Loverini: con 80 illustrazioni. Bergamo, 1930, p. 49, n. 69.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 157 Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Verso il lago
cm 25 x 31
olio su cartone
firmato in basso a sinistra: P. Loverini
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 158 Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Paesaggi bergamaschi
cm 47 x 34 (ciascuno)
coppia, olio su cartone
firmati entrambi in basso a destra: P. Loverini
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 159 Attribuito a Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Ritratti del tenente colonnello Antonio Rota e della consorte
cm 17,5 x 13,8 e cm 19,5 x 14,5
coppia, olio su cartone pressato
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 160 Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Ritratto di Carlo Piccinelli
cm 23,7 x 21,2
olio su tela riportata su cartone
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 161 Attribuito a Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929) - Ritratto delle sorelle Rota Piccinelli
cm 21,5 x 21,3
olio su tavola
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo.
NOTE SPECIALISTICHE
Per note storico-artistiche si veda il lotto 152. -
Lot 162 Irma Gandini (attiva a Bergamo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo) - Ritratto del pittore Ponziano Loverini
cm 55 x 45
olio su tela
firmato in basso al centro: IGandini
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo. -
Lot 163 Andrea Paleni (Bergamo 1878-1905) - Ritratto dello scultore Ettore Archinti
cm 65 x 20 x 25
scultura in gesso patinato
firmata al retro: PALENI
Sul fondo della base etichetta con iscrizione relativa all'effigiato.
PROVENIENZA
Eredi Piccinelli Loverini;
collezione privata, Bergamo. -
Lot 164 Attribuito a Marco Gozzi (Bergamo 1759-Milano 1839) - Paesaggio con viandanti
cm 55 x 72,5
olio su tela -
Lot 165 Maestro europeo del XIX secolo - Ritratto dell' Imperatore Massimiliano I del Messico
cm 23 x 19,2
olio su tavola
NOTE SPECIALISTICHE
L'intenso ritratto è stato riconosciuto nella sua fisionomia da Fernando Mazzocca, che si ringrazia, che lo ha ricondotto per i peculiari tratti a Massimiliano d'Asburgo – fratello dell'Imperatore Francesco Giuseppe – il cui destino fu segnato dalla tragica fine nella campagna in Messico, dove venne fucilato il 19 giugno del 1867.
Il volto scavato, la lunga barba pettinata, i capelli radi e i profondi occhi blu racchiusi in un'atmosfera romantica, ne fanno un vertice della ritrattistica di stampo mitteleuropeo, probabilmente vicino ai modi di Friedrich Von Amerling (1803-1887) con il quale condivide quella fluidità all'interno di un dettato preciso e lenticolare.
Sulla morte dell'effigiato, che divenne un caso in tutta la stampa internazionale e specie francese dato che fu Napoleone III a sostenere la missione messicana di Massimiliano, si levarono diverse denunce e, forse quella più nota, rimane la celebre tela L'esecuzione dell'Imperatore Massimiliano di Edouard Manet. Lo sfortunato destino dell'Imperatore del Messico suscitò grande commozione e molti artisti si trovarono a effigiarlo post mortem, e il presente ritratto non fa eccezione, tanto risulta cristallizzato in un altrove finemente dipinto. -
Lot 166 Luigi Scrosati (Milano 1815-1869) - Trionfo di fiori
cm 105 x 114
olio su tela
firmato in basso a sinistra: L. Scrosati
NOTE SPECIALISTICHE
Capolavoro di Luigi Scrosati, la monumentale tela rappresenta, ad oggi, la più grande realizzazione sul tema prediletto dal pittore che si conosca. Come scritto di recente da Alessandro Oldani per la voce sul Dizionario Biografico degli Italiani, la produzione di Scrosati – maestro indiscusso nel genere della natura morta floreale – va suddivisa in due momenti distinti; quella degli anni Quaranta, con evidenti influenze della scuola di Lione e quella dopo il 1857, che presenta accenti hayeziani e tedeschi di matrice biedermeier (A. Oldani, Scrosati, Luigi Ambrogio, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 2018, vol. 91). Questo trionfo, che pare uno spaccato della campagna con i fiori ancora freschi caduti accidentalmente dal secchio in legno e dal cesto in vimini, dimostra chiaramente la perizia raggiunta da Scrosati, capace di superare Hayez su tale campo, tanto i fiori sono resi con senso tizianesco del colore e la nota rosa cosparsa sul registro inferiore conferisce un tono onirico al tutto.
Ancora più toccante la vicenda umana che si intreccia a quella dell'abile pittore, poiché a partire dal 1857 egli fu colpito da una malattia agli arti inferiori, paralizzandolo, che gli impedì di continuare l'altrettanto copiosa produzione di decoratore; questo però diede inizio a un nuovo pittore, di fatto, che si rivelò come unico nel suo genere. -
Lot 167 Pierre Tetar Van Elven (Molenbeek-Saint-Jean 1828-Milano 1908) - Mercato orientale
cm 74 x 51
olio su tela
firmato in basso a sinistra: P. T. van Elven -
Lot 168 Leonardo Dudreville (Venezia 1885-Ghiffa 1976) - Conchiglie
cm 27,5 x 37,5
olio su tavola
Sul retro etichetta della XVI Esposizione Internazionale d'Arte Venezia, 1928, n. 882 con firma e titolo; titolato dall'artista.
ESPOSIZIONI
XVI Esposizione Internazionale d'Arte, Venezia 1928 (n. 882).
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito