Asta N.32: Dipinti: Antichi, Moderni e Contemporanei

Asta N.32: Dipinti: Antichi, Moderni e Contemporanei

Saturday 5 March 2022 hours 16:30 (UTC +01:00)
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Lots from 121 to 144 of 267
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  • Composizione astratta, 20th century
    Lot 121

    Composizione astratta, 20th century 60x50 cm Dipinto ad olio su tela Privo di cornice 

  • Calestani, A. - Nudi di donna
    Lot 122

    Calestani, A. - Nudi di donna 90x60 cm, in cornice 120x90 cm Tecnica mista su compensato Firmato A. Calestani, provenienza Russo, "La Barcaccia Roma"

  • Aphel, Fabio (1957)  - Paesaggio con costruzioni
    Lot 123

    Aphel, Fabio (1957) - Paesaggio con costruzioni Cm 30x30, in cornice 48x48 Olio su tavola Firma sul retro. Autentica dell'artista su fotografia, provenienza Gallerie Il Tetto, Roma , Il Vicoletto, Martina Franca. Questo lotto è soggetto a diritto di seguito

  • Fergola, Sergio (Napoli 1936-Napoli 1996)  - Paesaggio detto: coperto, 1963
    Lot 124

    Fergola, Sergio (Napoli 1936-Napoli 1996) - Paesaggio detto: coperto, 1963 cm 90 x 73 Olio e tecnica mista su tela
    Sergio Fergola nacque a Napoli nel 1936. Si avvicina al Movimento Nucleare di Enrico Baj, Joe Colombo, Mario Colucci, Sergio Dangelo. Successivamente con Lucio del Pezzo, Bruno di Bello, Mario Persico fonda il gruppo 58 che pone il suo interesse  nella rappresentazione dal movimento. Ha lavorato ed esposto in varie città italiane ed estere tra cui Napoli, Milano, Torino, Venezia, Firenze, Parigi, Sidney e New York. Nel 1972 è stato invitato alla Biennale di Venezia e nel 1974 alla Biennale d’arte di Milano, con richiami all’espressionismo, all’esperienza compiuta studiando la manualità di Calder e l’action painting di Pollock, e a tutti gli elementi della sua formazione classica da Van Eyck al poliedrico artista di corte Cosmè Tura. Fergola scrive e firma nel “Manifeste de Naples”. Firmato e datato in basso a destra ed sul retro.

  • Mazzella, Rosario (Napoli  1932)  - La porta dei tempi - tracce
    Lot 125

    Mazzella, Rosario (Napoli 1932) - La porta dei tempi - tracce 50x50cm Dipinto a tecnica mista su tela di iuta
    Rosario Mazzella è un pittore napoletano attivo a livello nazionale e tra le personalità di spicco nel panorama delle  avanguardie partenopee dagli anni Sessanta del Novecento. Egli è attento alle problematiche sociali e culturali che segnano la società contemporanea e utilizza tecniche differenti tipiche dell’ epoca Informale come dimostra quest’opera doveimpiega come supporto una tela di iuta. Ha insegnato pittura presso l'Istitutod'arte Filippo Palizzi di Napoli. L'opera è firmata in basso a sinistra e titolata sul retro. Autentica su fotografia. Opera esposta e pubblicata nella mostra "Rosario Mazzella- La rilettura dei Borgia" svoltasi presso il museo Campano di Capua nel maggio 2006. 
    Questo lotto è soggetto a diritto di seguito

  • Oliva, Sigfrido (Messina 1942)  - Natura morta, 1979
    Lot 126

    Oliva, Sigfrido (Messina 1942) - Natura morta, 1979 Cm 40x50 , in cornice 44x54 Dipinto ad olio su tela Firmato in basso a destra, formato datato e titolato al retro. Questo lotto è soggetto a diritto di seguito

  • Odilon Redon (attribuito a) (French 1840-1916)  - Senza titolo
    Lot 127

    Odilon Redon (attribuito a) (French 1840-1916) - Senza titolo 30x23 cm, in cornice 48x42 cm Incisione
    Odillon Redon è stato tra i principali esponenti del simbolismo francese dell’Ottocento. Egli si formò sugli artisti esponenti ai Salon ufficiali e sull’arte antica ma a partire dalla fine degli anni Sessanta si avvicina allo stile degli artisti della scuola di Barbizon. La sua vena simbolista emerge a seguito della sua partecipazione alla guerra franco-prussiana nel 1870 e all’incontro con Gustave Moreau. Da qui l’artista elabora il legame dell’arte con il sogno come spazio fantastico. Nelle sue opere sono presenti demoni, mostri, teste mozzate e figure misteriose. Egli rifiuta il cromatismo dei pittori impressionisti e predilige colori cupi. Tra i pittori che influirono sull’artista vi furono il cupo Francisco Goya e il post impressionista Paul Gauguin.

  • Sironi, Mario (Sassari 1885-Milano 1961)  - Mezzobusto di donna, First half of the 20th century
    Lot 128

    Sironi, Mario (Sassari 1885-Milano 1961) - Mezzobusto di donna, First half of the 20th century Cm 25x16 Matita su carta
    Firmato in basso a destra. Provenienza Brera Galleria d'arte Milano. 10/03/1965.

    Un'arte di sintesi e di semplificazione estrema”, con queste parole Margherita Saffatti definiva il rigore artistico espresso da Mario Sironi nel 1916, anni prima della sua adesione alla Repubblica di Salò e a quei valori che, in seno alla caduta del regime fascista, verranno a disfarsi nell’animo dell’artista, con la conseguente emersione di quel senso di vuoto che permea le opere del periodo.                                    La traccia del contenitore grafico è immediata e si risolve in un tentativo chiaroscurale sul profilo della donna, il cui volto è pervaso da una evidente aura di malinconia.

    ASORstudio

  • Klein, Yves (French 1928-1962)  - "Monochrome und Feuer", Late 1950s
    Lot 129

    Klein, Yves (French 1928-1962) - "Monochrome und Feuer", Late 1950s H cm 27,5x88, in cornice cm 38x98 Serigrafia su carta
    Yves Klein è stato uno dei più importanti pittori francesi del panorama artistico degli anni Cinquanta. Sia il padre che la madre erano pittori infatti egli cominciò a dipingere sin da piccolo. La caratteristica principale dell'artista risiede nella monocromia delle tele. In quest'ultime egli utilizza pigmenti puri in modo da non perdere la loro luminosità al momento dell'unione con il legante. Per l'artista non si tratta semplicemente di un aspetto tecnico ma molto di più perché la purezza cromatica rappresentava un mezzo per raggiungere l'anima. Con il tempo egli ridusse la sua tavolozza ad un unico colore: il blu. Klein disprezzava l'arte convenzionale e tradizionalista e dalla critica viene considerato il precursore di correnti artistiche come la body art e l'arte minimal. Egli muore per un infarto nel 1962 a soli 34 anni. L'opera in questione è stata acquistata ad Amsterdam in Olanda direttamente dalla proprietaria della nota casa editrice Blomena. 

  • Rotella, Mimmo (Italian 1918-2006)  - Nucleare 1996
    Lot 130

    Rotella, Mimmo (Italian 1918-2006) - Nucleare 1996 38x52 cm Decollage su tela
    Firmato in basso a sinistra, titolo e anno al retro, Timbro della Galleria Perlini Arte.

    Opera registrata presso l'Archivio della Fondazione Mimmo Rotella in data 16.12.2021, presente Certificato. 

    Esposizione:

    Milano , Magi Arte Galleria d'Arte "Rotella-opera del 1956 al 2000" 30 novembre -12 gennaio 2003

    Reggio Calabria, Galleria Perlini Arte, maggio 2005. 
    BIBLIOGRAFIA Milano, Francesco Gallo "Rotella, opere dal 1956 al 2000" catalogo delle mostre, Magi Arte Milano.

  • Festa, Tano (Roma   2 novembre 1938-Roma  9 gennaio 1988)  - Tano Festa (Roma 1938 – 1988 Roma) Senza titolo anno 1987 90 x 100 acrilico su tela, Archivio Studio Soligo
    Lot 131

    Festa, Tano (Roma 2 novembre 1938-Roma 9 gennaio 1988) - Tano Festa (Roma 1938 – 1988 Roma) Senza titolo anno 1987 90 x 100 acrilico su tela, Archivio Studio Soligo Tano Festa (Roma 1938 – 1988 Roma) Senza titolo anno 1987 90 x 100 acrilico su tela, Archivio Studio Soligo

  • Perilli, Achille (Roma 1927-Orvieto 2021)  - Raum, 2003
    Lot 132

    Perilli, Achille (Roma 1927-Orvieto 2021) - Raum, 2003 20x20 cm, in cornice 46x46 cm Tecnica mista su tela Opera numero 37 del 2003 del Catalogo Generale. Certificato e firma del pittore tramite la galleria Giovanni Disumma Roma. Firmato in basso a sinistra e datato. Sul retro firmato, datato e titolato Raum.

  • Pignon, Edouard (Billy 1905-Parigi 1993)  - Personaggi, 1982
    Lot 133

    Pignon, Edouard (Billy 1905-Parigi 1993) - Personaggi, 1982 79x58,5 cm, in cornice 101x80 cm Dipinto ad olio su tela Firmato e datato. Sul retro firma e timbro "Russo&Russo La Barcaccia". 

  • Moroshita, Keizo (Kitakyūshū 1944-Milano 2003)  - Figure geometriche
    Lot 134

    Moroshita, Keizo (Kitakyūshū 1944-Milano 2003) - Figure geometriche 58x70 cm Dipinto a olio su tela Dipinto ad olio su tela raffigurante forme geometriche, firmato in basso a sinistra Moroshita. cm58x70

  • Guccione, Piero (Scicli 1935-Modica  2018)  - Il pugnale, 1969
    Lot 135

    Guccione, Piero (Scicli 1935-Modica 2018) - Il pugnale, 1969 16x39 cm Disegno a inchiostro
    Piero Guccione è stato un pittore, incisore e illustratore originario di Scicli. Dopo aver studiato alla Scuola d'arte di Comiso e all'Istituto d'arte di Catania si trasferisce a Roma dove conclude gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Nella capitale dipinge raramente e si dedica alle incisioni e frequenta i pittori neorealisti della galleria Il Pincio a Piazza del Popolo. Negli anni Sessanta entra a far parte del gruppo Il Pro e il Contro che propone un ritorno alla figurazione in opposizione alle tendenze dell’informale e alla Pop Art.  A metà degli anni Sessanta partecipa alla Biennale di Venezia, diviene assistente di Renato Guttuso e riceve una cattedra sua all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1971 espone una personale presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, mentre nel 1985 espone al Metropolitan Museum di New York. Nel 1995 è nominato Accademico di San Luca riceve il Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1999 e nel dicembre 2004 riceve la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e della cultura. Piero Guccione si spegne il 6 ottobre 2018, a ottantatré anni. 


    Autentica della galleria La Gradiva di Roma, etichetta della Galleria "Il Gabbiano" sul retro. Firmato in basso a destra.

  • Maccari, Mino (Siena 1898-Roma 1989)  - Le sorelle, 1962
    Lot 136

    Maccari, Mino (Siena 1898-Roma 1989) - Le sorelle, 1962 45x55 cm, in cornice 74x84 cm Olio e acquarello su carta intelata Firmato e datato in basso a destra. Certificazione dell'Archivio delle opere del Maestro Mino Maccari, N. rep 3629. Garanzia di autenticicità e provenienza Galleria Sant'Agostino.  ESPOSIZIONI Pubblicata in "Maccari a dispensa" volume 10, pagina 24 Certificazione di garanzia su foto firmata dall'artista. Certificazione di Marco Maccari con numero di repertorio 3629. Certificato di garanzia della Galleria Sant'Agostino.

  • Chiancone, Alberto (Porto Santo Stefano 1904-Napoli 1988)  - Sartoria, 20th century
    Lot 137

    Chiancone, Alberto (Porto Santo Stefano 1904-Napoli 1988) - Sartoria, 20th century Cm 60x50, in cornice Cm 79x69 Olio su tela  Firmato in basso a destra. Firma e dedica al retro. Autentica su fotografia Francesco Chiancone.

  • Romano, Daniela (Napoli 1947-2009)  - Il regista, 1981
    Lot 138

    Romano, Daniela (Napoli 1947-2009) - Il regista, 1981 70x50, in cornice: 78x59 cm Olio su tela
    Daniela Romano è stata una pittrice napoletana. Egli trascorre la prima infanzia nellacasa natale di Posillipo e a 7 anni comincia a dipingere ad olio, affascinatadallo zio materno, il pittore sardo Ginetto Gabigiosu. Allieva di Argan allafacoltà di Storia dell'Arte Moderna della Sapienza, nel corso della suacarriera realizza trecento personali in Italia e all'estero, oltre a firmarepartecipazioni a importanti rassegne espositive. Artisticamente collabora con DarioBellezza, Eugenio Evtuscenko, Salvatore Fiume, Cesare Zavattini, Peter Wan Woode Franz Borghese con cui si lega sentimentalmente. Le sue opere sono caratterizzateda colori forti e vivi da personaggi dalle forme tondeggianti ed espressionigioiose. Sono donne al volante o in mongolfiera, uomini perduti e danzeironiche nella natura e nei luoghi simbolo della storia come in questa tela. Opera firmata in basso a destra e titolata sul retro editore "Diffusione Arte- Roma".




  • Alicò, Giovanni (Catania 1906-Milano 1971)  - Informale, 20th century
    Lot 139

    Alicò, Giovanni (Catania 1906-Milano 1971) - Informale, 20th century 32x40 cm in cornice 34x42 cm Idropittura su masonite Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.

  • Alicò, Giovanni (Catania 1906-Milano 1971)  - Parete n.2, 20th century
    Lot 140

    Alicò, Giovanni (Catania 1906-Milano 1971) - Parete n.2, 20th century 70x90 cm Idropittura su tela Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.

  • Alicò, Giovanni (Catania 1906-Milano 1971)  - Venezia, Piazza San Marco, 1957
    Lot 141

    Alicò, Giovanni (Catania 1906-Milano 1971) - Venezia, Piazza San Marco, 1957 55x65 cm, in cornice 69x78 cm Dipinto a olio su tavola Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.

  • Ragusa, Lucia (Catania)  - Giardino
    Lot 142

    Ragusa, Lucia (Catania) - Giardino 50x40, in cornice 52x42 cm Dipinto a olio su tela
    Firmato in basso a sinistra Lucia Ragusa.

    Lucia Ragusa, pittrice, scultrice e mosaicista, è nata a Catania, dove attualmente vive e ha un attivo studio artistico. Ha studiato pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Catania e di Ravenna. In seguito si è specializzata in restauro a Firenze presso Palazzo Spinelli. È stata docente di scultura e decorazione presso l’ABADIR - Accademia di Belle Arti e Restauro di Catania. Da oltre venticinque anni si trova in permanenza in alcune tra le più prestigiose Gallerie d’Arte. Ha collezionato esposizioni personali e collettive, nazionali e internazionali. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. L’ispirazione di Lucia Ragusa è una diposizione affettiva che è indagine personale su una dimensione fisica. Energia e delicatezza in spazi sconfinati invasi da colori soffusi, dove le regole di una descrizione ordinaria si misurano con una composizione inusuale, costruita sul principio del sottinteso e del particolare. Di lei hanno scritto diversi storici e critici d’arte tra cui Arnaldo Romani Brizzi, Franco Sarnari, Rosanna Ricci, Paolo Giansiracusa, Luca Lombardo, Giuseppina Radice, Elisa Mandarà







    Testo di Rosanna Ricci: Redattore Critico Musei San Domenico - Forlì - Curatore della sezione “Arte” del resto del Carlino.

    Ciò che definisce l'opera di Lucia Ragusa è l’esperienza. Il suo curriculum ne è la testimonianza:

    Diploma in disegno e pittura, qualifiche in restauro archeologico, in mosaico, in ceramica, in scultura.

    Attualmente è docente di Decorazione e Scultura, inoltre al suo attivo ha un percorso espositivo venticinquennale. Lucia Ragusa non è però solo un’esperta esecutrice di forme ben fatte, ma è soprattutto un’artista che sa donare, a chi osserva le sue opere, la stessa vitalità e la forte carica di emozioni che lei prova davanti ad un paesaggio, ad un fiore o ad un oggetto.

    Tutto questo mette in moto una creatività libera e feconda, ma sempre rigorosa nella proposta estetica.

    la dedizione all'arte offre a Lucia Ragusa la suggestiva possibilità di confrontarsi con la natura e, nello stesso tempo, di riflettere sull'importanza dell'arte come medium per comunicare emozioni e interpretazioni personali su ciò che la realtà offre. Ne consegue che l’abilità tecnica e una evidente sensibilità nell'uso del colore e della luce offrono risvolti pieni di poesia……

    Queste opere sono, in altre parole l’autobiografia di Lucia Ragusa, del suo rigore nel fare arte, ma anche dei silenziosi moti del suo animo sensibile.

    Rosanna Ricci

  • Fiume, Salvatore (Comiso 1915-Milano 1997)  - La calza gialla, 20th century
    Lot 143

    Fiume, Salvatore (Comiso 1915-Milano 1997) - La calza gialla, 20th century Cm 78x120. In cornice: Cm 98x56 Serigrafia fotomaterica Presente il certificato di garanzia sul retro.

  • Messina, Francesco (Linguaglossa (CT) 1900-Milano 1995)  - Nudo di uomo e di donna, 20th century
    Lot 144

    Messina, Francesco (Linguaglossa (CT) 1900-Milano 1995) - Nudo di uomo e di donna, 20th century 100x140 cm Francesco Messina è stato un pittore e scultore originario di Linguaglossa in provincia di Catania. Durante l’infanzia si trasferisce a Genova dove avviene il primo contatto con la scultura. Nel corso degli anni stringe legami con alcuni degli artisti più importanti degli anni Trenta – Quaranta come Giorgio Morandi e Lucio Fontana. Espone regolarmente alla Biennale di Venezia e prende parte alle esposizioni del Novecento Italiano a Milano. Nel 1934 diviene docente di scultura presso l’Accademia di Brera. 

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Asta N.32: Dipinti: Antichi, Moderni e Contemporanei

Dipinti: Antichi, Moderni e Contemporanei

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  • 5 March 2022 hours 16:30 Dipinti: Antichi, Moderni e Contemporanei (1 - 267)

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