Lotto 2 | ALBARELLO Montelupo, 1440-1450 Maiolica decorata in monocromia blu di...

Pandolfini Casa d'Aste - Borgo degli Albizi (Palazzo Ramirez-Montalvo) 26, 50122 Firenze
Importanti Maioliche Rinascimentali Sessione Unica - lotti 1 - 62
martedì 28 ottobre 2014 ore 17:00 (UTC +01:00)

ALBARELLO Montelupo, 1440-1450 Maiolica decorata in monocromia blu di...

ALBARELLO


Montelupo, 1440-1450


Maiolica decorata in monocromia blu di cobalto
alt. cm 22; diam. bocca cm 12; diam. base cm 12
Sul fondo etichetta stampata “Galleria Pesaro/Milano”; manoscritto numero “6


Intatto; usure all’orlo, alla spalla e al piede


Corredato da attestato di libera circolazione


Earthenware, glazed and painted in cobalt blue
H. 22 cm; mouth diam. 12 cm; foot diam. 12 cm
Printed label ‘Galleria Pesaro/Milano’; handwritten n. ‘6’


In very good condition; wear to rim, shoulder, and foot


An export licence is available for this lot


Il vaso apotecario ha un’imboccatura larga con orlo piano appena estroflesso e collo cilindrico breve terminante in una spalla carenata. Il corpo è cilindrico e termina in un calice appena accennato, con una strozzatura che finisce nel piede a base piatta con orlo arrotondato. Sotto la base, è visibile un’incisione scalfita dopo la cottura.
Il decoro, dipinto in blu di cobalto, è incentrato su una distribuzione simmetrica in registri sovrapposti senza soluzione di continuità.
La morfologia del contenitore è ben nota ed è tipica dei manufatti in maiolica prodotti dalle officine toscane già nel corso del secolo XIV, ma con massima diffusione nel corso del secolo XV.
L’albarello proviene dalla collezione Ducrot, passata all’asta a Milano presso la “Galleria Pesaro” nel 1934 come opera di area toscana della metà del secolo XV. Chompret già nel 1946 attribuiva questa serie di opere ad area fiorentina, associando a questo alcuni altri pezzi come confronto: fra questi, per esempio, l’albarello del Victoria and Albert Museum, morfologicamente e stilisticamente assai vicino al nostro vaso.
Molti sono infatti gli esemplari di confronto, conservati nelle principali raccolte museali del settore, ai quali si può fare riferimento. Fra questi, ve n’è uno conservato al Fitzwilliam Museum di Cambridge che presenta una variante nella piccola ansa aggiunta appena sotto il collo; un altro è al Museo di Berlino.
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