Dipinti del Secolo XIX

Pandolfini Casa d'Aste - Borgo degli Albizi (Palazzo Ramirez-Montalvo) 26, 50122 Firenze

Dipinti del Secolo XIX

mercoledì 26 novembre 2014 ore 17:30 (UTC +01:00)
Lotti dal 49 al 68 di 68
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  • Galileo Chini(Firenze 1873 - 1956)LA PROLETARIAolio su tela, cm 80x65firmato...
    Lotto 152

    Galileo Chini
    (Firenze 1873 - 1956)
    LA PROLETARIA
    olio su tela, cm 80x65
    firmato in basso a destra e datato 30
    sul retro: etichetta della Mostra Retrospettiva di Galileo Chini 10/1 - 6/2/1977, Permanente di Milano
     
    Esposizioni
    Galileo Chini, Palazzo della Permanente, Milano, 10 gennaio - 6 febbraio 1977
    XLII Esposizione internazionale d'arte. La Biennale di Venezia. Arte e scienza, Venezia 29 giugno - 28 settembre 1986, n. 57
     
    Bibliografia
    XLII Esposizione internazionale d'arte. La Biennale di Venezia. Arte e scienza, a cura di M.G. Gervasoni, Venezia 1986, pp. 30, 42
     

  • Antonio Mancini(Roma 1852 - 1930)RITRATTO DI VECCHIOolio su tela, senza...
    Lotto 153

    Antonio Mancini
    (Roma 1852 - 1930)
    RITRATTO DI VECCHIO
    olio su tela, senza cornice, cm 62x50
    firmato in basso a sinistra
     
    Corredato di autentica n. 95(8) 0103AV della dottoressa Cinzia Virno.
     
    Sul dipinto sono evidenti le tracce del telero quadrettato a spago che il pittore utilizzava, in coppia con un secondo identico posto davanti al modello, per assicurarsi una precisa riproduzione delle proporzioni e dell'impianto prospettico del soggetto. La tecnica della cosiddetta "doppia graticola", da lui ideata, donava ai dipinti un effetto di quadrettatura che caratterizza la sua pittura tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta.
     

  • Vincenzo Migliaro(Napoli 1858 - 1938)VECCHIA NAPOLI o MERCATO SPAGNOLOolio su...
    Lotto 154

    Vincenzo Migliaro
    (Napoli 1858 - 1938)
    VECCHIA NAPOLI o MERCATO SPAGNOLO
    olio su tavola, cm 47,5x32
    firmato e iscritto "Napoli" in basso a sinistra
    sul retro: etichetta con iscritto "Marché espanol par Migliaro 6.." e timbro con iscritto "Santiago del Cile"
     
    Sulla targhetta apposta sulla cornice il dipinto è titolato "Via Purgatorio d'Arco" (strada nei pressi di via dei Tribunali, decumano maggiore dell'antica Napoli).
     
    Vincenzo Migliaro (1858-1938), dopo aver vinto nel 1877 il secondo posto al Concorso Nazionale di Pittura tra gli alunni delle Accademie di Belle Arti, pagato il primo tributo di iniziazione alla pittura verista di Gioacchino Toma, si recò in Francia per un breve periodo. Ma la malìa della sua città natia lo costrinse a ritornare a Napoli, dove cominciò a frequentare una birreria a ridosso del Castello angioino, "Lo Strasburgo", che era il ritrovo preferito di pittori come Caprile e Pratella, oltre che di alcuni letterati come Edoardo Scarfoglio e il poeta Salvatore Di Giacomo. Di quest'ultimo Migliaro, in particolare, ammirava il modo di descrivere gli usi e i costumi della quotidianità napoletana. La stessa che il pittore voleva raccontare scrutandola negli angiporti, sotto gli archi e perfino all’interno di qualche basso della sua città e che costituivano la fitta trama dei quattro quartieri della Vicaria, Pendino, Mercato e Porto. Fu dagli inizi degli anni '80, che Migliaro si inoltrò in quei luoghi per proporre delle plastiche riprese di impressioni popolari e colorite sensualità. Con ciò egli documentò e in alcuni casi denunciò, marchiando di emozioni, come dei graffiti primordiali, la sottile diga posta ad argine dal pittoresco commerciale, contraddittoriamente sognante e spensierato. Per questo motivo, Migliaro va disgiunto da quella facile pittura di genere alla quale, per una serie di equivoci critici, a volte viene accostato: il racconto confuso con l'aneddoto, la scrittura con la calligrafia, il verismo con il folclore. Invece, in quel timbro incisivo, in quelle riconoscibili icone, in quel suo linguaggio simbolico, risiede l'arte di Migliaro.
    Lo spunto per il quadro che lo rese famoso glielo diede, un giorno, una bella acquaiola che si trovava a due passi dallo "Strasburgo". Di fronte al Maschio Angioino, a Piazza Francese, attiguo al Teatro Mercadante, sorgeva un chiosco dell’acqua sulfurea. Migliaro, ci si soffermava spesso annotando le emozioni e gli effetti di colore tra quel mondo variopinto di venditori di robe vecchie, scrivani pubblici e sfaccendati. Fu così che, da quel piccolo microcosmo, il pittore fece nascere Piazza Francese opera che presentata all'Esposizione nazionale di Torino nel 1884, riscosse un enorme successo di critica e di pubblico e fu acquistata dal Khedivé d'Egitto, Ismail Pascià, che con tutta la sua variopinta corte, soggiornava in quegli anni nella "Favorita" di Portici.
    Sull'onda di quel successo e con il crescere del numero di richieste da parte dei collezionisti, Migliaro sviluppò una serie di varianti di Piazza Francese o Vecchia Napoli, con lo scopo di raccogliere una testimonianza topografica nella quale inserire quella tipologia femminile di donna forte e volitiva, dallo sguardo magnetico che è una sua costante, oltre a quel pathos della popolazione dei vicoli, dando una forma ed un'emozione alle realtà locali dove tutto poteva essere rappresentato in commedia o dramma.
    La stessa emozione che traspare dalla tavoletta in asta dal titolo Vecchia Napoli, che rappresenta un ampio slargo occupato da botteghe ed ambulanti. Probabilmente una delle reinterpretazioni del pittore di quegli spiazzi mercatali all’interno dei Decumani. Lo slargo, proprio per le particolarità dell’edificio che si pone di fronte, con i portici al cui interno si affollano le attività commerciali, potrebbe essere

  • Francesco Lojacono(Palermo 1838 - 1915)PAESAGGIO SICILIANOolio su tela, cm...
    Lotto 155

    Francesco Lojacono
    (Palermo 1838 - 1915)
    PAESAGGIO SICILIANO
    olio su tela, cm 46x88
    firmato in basso a destra
     
    Provenienza
    Collezione Edoardo Negri De Salvi
    Collezione privata, Firenze
     
    Esposizioni
    VII. Esposizione Internazionale d'Arte della città di Venezia, Venezia 1907, n. 19 (come Campagna siciliana)
     
    Bibliografia
    VII. Esposizione Internazionale d'Arte della città di Venezia. Catalogo illustrato, Venezia 1907, p. 93 n. 19
    Francesco Lojacono 1838-1915, catalogo della mostra (Palermo, 2005-2006) a cura di G. Barbera, L. Martorelli, F. Mazzocca, A. Purpura e C. Sisi, Milano 2005, p. 397
     
    "Quando il gruppo di Resina partecipa alla mostra di Palermo, nel 1866, insieme al toscano Cecioni, di Napoli, come cita il catalogo - per sottolineare la specificità della formazione dell'artista e non la sua origine - va equilibrandosi in altro luogo quel tessuto di linguaggi comuni che trovano allineato e partecipe anche un artista siciliano d'origine come Lojacono, consapevole che dalla sua conoscenza e dalla propagazione della poetica del suo paesaggio si considerasse l'obiettivo finale, la prospettiva del superamento delle barriere regionalistiche, nell'ambito di un progetto ambizioso tipico della cultura unitaria.
    Le consonanze linguistiche di Lojacono si assimilano alla forza impressa dalla scuola di Resina, il cui programma si fonda nella sapienza di "esercitare un'arte indipendente puramente veristica e realista, tendente alla vera manifestazione semplice del vero nelle sue svariate forme, senza orpello e transazioni". Lojacono mantiene fermi i principi di quella fedeltà al vero, con un'ostinazione di scelte che supera le prospettive cronologiche del sodalizio stesso, scomposto alla prima partenza del De Nittis per Parigi nel 1867, e che si chiude emblematicamente con la morte di De Gregorio nel 1876. [...] Questo suo naturalismo integrale, dal carattere originalissimo, spesso privo di figure, caratterizza la sua vena poetica fino al 1880 circa, portando con sé risultati delle complesse esperienze della stagione culturale di formazione, che trova efficacia anche nella profonda intesa dell'artista con i luoghi veri della sua terra. Della Sicilia ritrae le silenziose strade sterrate sotto il sole canicolare o i viottoli alberati della strada che da Santa Maria di Gesù conduce a Palermo, o le ville baronali in pietra di tufo dell'architettura del Settecento che, come l'edificio sotto Catalfano, si staglia come una cattedrale isolata, protetta dal braccio della montagna. Come per la poetica di Marco De Gregorio, di Rossano o De Nittis che percorrono le antiche strade di Portici e Resian e Torre Annunziata, prediligono scorci inconsueti di quell'area vesuviana composita, di ville nobiliari lungo il Miglio d'Oro e di strette stradine di campagna che portano al Vesuvio, con i tipici muri a secco che cingono le vie di un antico territorio rurale ormai deflagrato, così l'obiettivo di Lojacono penetra la sua osservazione lenticolare nei luoghi aperti di campagna o per le strade di montagna della sua terra. Essa è esplorata in tutto il suo circondato palermitano, l'Aquasanta, la Conca d'oro, villa Tasca, Boccadifalco, Monte Erice, raggiungendo l'Etna e le sue terre limitrofe. Il valore di questa eccezionale esperienza resta affidato ancora interamente alla rappresentazione reale dei luoghi, che attraverso il paesaggio di Lojacono ci rimandano alla bellezza composita e particolare di un territorio che si presenta nell'ultimo trentennio dell'Ottocento ancora florido e scandito dalla grandezza rigogliosa, severa e prepotente della sua natura vulcanica. Monumenti al paesaggio lirico di uno scorcio di secolo, innalzati al sentimento di una terra perduta, di cui ci è se

  • Alfredo Mueller(Livorno 1869 - Parigi 1939)BOCCA D'ARNOolio su cartoncino, cm...
    Lotto 156

    Alfredo Mueller
    (Livorno 1869 - Parigi 1939)
    BOCCA D'ARNO
    olio su cartoncino, cm 29x40,5
    firmato in basso a sinistra
    sul retro: etichetta "Bottega d'Arte di Livorno", timbro "Collezione Pietro Antoni di Cocco"

  • Renato Natali(Livorno 1883 - 1979)I QUATTRO MORI A LIVORNOolio su tela, cm...
    Lotto 157

    Renato Natali
    (Livorno 1883 - 1979)
    I QUATTRO MORI A LIVORNO
    olio su tela, cm 100x70
    firmato in basso a sinistra
    sul retro: firmato e titolato
     

  • Ulvi Liegi(Livorno 1858 - 1939)GIARDINI ALL'ARDENZAolio su tela applicata su...
    Lotto 158

    Ulvi Liegi
    (Livorno 1858 - 1939)
    GIARDINI ALL'ARDENZA
    olio su tela applicata su compensato, cm 34x52
    firmato in basso a destra e a sinistra
     

  • Oscar Ghiglia(Livorno 1876 - Firenze 1945)RITRATTO DI SIGNORA CON CALLEolio...
    Lotto 159

    Oscar Ghiglia
    (Livorno 1876 - Firenze 1945)
    RITRATTO DI SIGNORA CON CALLE
    olio su tela, cm 49,5x37
    firmato in alto a destra
     
    Provenienza
    Collezione privata, Napoli
     
    Bibliografia
    Inedito
     
    Presentiamo in questo catalogo un ritratto inedito di Oscar Ghiglia.
    Si tratta di un bellissimo ritratto di donna, dal volto assorto, le labbra carnose, perfettamente disegnate dal rossetto vermiglio, i capelli scuri pettinati con grazia e volume, l'incarnato luminoso che si profila sull’elegante cappotto dal collo di pelliccia, mentre si stagliano sullo sfondo luminosissime le calle, fiori tra i preferiti dell’artista livornese, come si può vedere in tantissime sue opere di cui citiamo Calle con conchiglia, olio su tela, cm 61,5x44, collezione privata, e in Fiori di calle recise in vaso, olio su tela, cm 50,6x48. Della gentile Signora non conosciamo l'identità, ma sembra essere la stessa donna che il pittore ha ritratto in un'altra opera di piccole dimensioni, anche questa anonima, in collezione privata, pubblicata in Ottocento italiano. Opere e mercato di pittori e scultori. 2, a cura di M. Agnellini, Milano 2000, p. 167, e in Novecento italiano. Opere e mercato di pittori e scultori 1900-1945, a cura di M. Agnellini, Milano 2000, p. 147.
     

  • Galileo Chini(Firenze 1873 - 1956)LA BASILICA D'OPALEolio su tavola, cm 63 x...
    Lotto 160

    Galileo Chini
    (Firenze 1873 - 1956)
    LA BASILICA D'OPALE
    olio su tavola, cm 63 x 69
    firmato in basso a destra
    sul retro: titolato, firmato e iscritto "PISA! Far Pisa è avere nel cuore un palpito..... ma però è difficile svilupparlo in un quadro - il quale è una superficie data e una materia spalmata..... bisogna che ciò a questi fini non rimanga. Io nel farla la pensai come avanti molti anni la vidi e l'aspettai pronto.... fino a mitizzarla con pochi tratti ma aderenti al mio spirito ed alla visione - ecco com'è il surrealismo e la metafisica non la impostura dei cialtroni d'oggi e d'oggi in t[...]o! G. Chini XIX"
     

  • Pompeo Mariani(Monza 1857 - Bordighera 1927)BORDIGHERAolio su cartone, cm...
    Lotto 161

    Pompeo Mariani
    (Monza 1857 - Bordighera 1927)
    BORDIGHERA
    olio su cartone, cm 49x70
    firmato e datato in basso a sinistra "Bordighera 1915"
    sul retro: etichetta "Galleria Bolzani, Milano, n. 67, XLIII", firmato e titolato e datato "5. I. 39"
     

  • Marco Calderini(Torino 1850 - 1941)ALBERI E CASE SOTTO LE ALPIpastello su...
    Lotto 162

    Marco Calderini
    (Torino 1850 - 1941)
    ALBERI E CASE SOTTO LE ALPI
    pastello su cartoncino, cm 47,5x62,5 (parte colorata)
    firmato in basso a destra
     
    L'opera è corredata di autentica di Angelo Dragone del 20/5/1996.
     

  • Alfonso Hollaender(Ratisbona 1845 - Firenze 1923)SCORCIO DI TORRENTEolio su...
    Lotto 163

    Alfonso Hollaender
    (Ratisbona 1845 - Firenze 1923)
    SCORCIO DI TORRENTE
    olio su tavoletta, cm 24,5x37
    firmato in basso a sinistra
    sul retro: etichetta con iscritto "Collezione Vannecchi, 66, R. Hollaender"
     

  • Lorenzo Delleani(Pollone 1840 - Torino 1908)SCORCIO DI CAMPAGNAolio su...
    Lotto 164

    Lorenzo Delleani
    (Pollone 1840 - Torino 1908)
    SCORCIO DI CAMPAGNA
    olio su tavoletta, cm 31x44,5
    firmato e datato 4.10.87 e dedicato "All'amico Segantini" in basso a destra
     

  • Galileo Chini(Firenze 1873 - 1956)PRIME ORE DEL MATTINO (LA FOSSA...
    Lotto 165

    Galileo Chini
    (Firenze 1873 - 1956)
    PRIME ORE DEL MATTINO (LA FOSSA DELL'ABATE)
    olio su compensato, cm 50x70
    sul retro: firmato, datato, titolato e dedicato: "Prime ore del mattino. A Ilva e Giuseppe nel loro mattino. Gal. Chini XXXIV.X.XX."
     

  • Niccolò Cannicci(Firenze 1846 - 1906)GREGGE AL PASCOLOolio su tela, cm...
    Lotto 166

    Niccolò Cannicci
    (Firenze 1846 - 1906)
    GREGGE AL PASCOLO
    olio su tela, cm 68x43
    sul retro: firmato
     
    "La valle ancora avvolta nelle nebbie del mattino, come in Armonia mattutina, o nelle ultime luci del tramonto, come in Scende la sera, sono i momenti prediletti da Cannicci, specie negli anni tardi. Anche la stagione, col cielo coperto da una coltre spessa di nubi, accresce quel sentimento d’incertezza e di mistero di cui l'artista avvolge i suoi soggetti, e riflette una maniera particolare d'avvicinarsi alla sensibilità della poetica simbolista, che non insiste su allusioni a significati ulteriori o velate allegorie care invece a Segantini. Di quest'ultimo Cannicci dovette tuttavia aver ben presente alcune tele del nono decennio, tra cui Ritorno all'ovile, specie nella pittura giocata su una gamma finissima di toni evanescenti, leggera e rapida, mentre la resa del cielo potrà ricordare la maniera di Plinio Nomellini, in opere come Sole e nubi.
    Ma simili ambientazioni fumose ed indefinite appaiono sempre più ricorrenti, dopo il grande precedente di Whistler, nelle immagini del tempo: dalle acqueforti di Fantin-Latour ai dipinti di Cazin, di Levy-Dhurmer (astraendo i modi di quest’ultimo dai temi simbolisti) o di Henri Le Sidaner, ed in Italia specie in ambito romano da Cabianca a Costa, Ricci, De Maria; espressioni consone agli animi colmi di incertezze e assetati di spiritualità della fine del secolo, cui l’impressionismo appariva "realismo minuzioso e falsissimo" (N. Costa). Quanto al motivo della sosta nel campo, così sovente trattato dal Cannicci, si potrà avvicinare queste composizoni a Sosta di una vergheria del 1901, esposto alla Biennale di Venezia, e di cui già l'artista aveva dipinto versioni analoghe sin dal 1887".
    (L. Lombardi, Niccolò Cannicci, Soncino (Cr) 1995, p. 110)
     
     

  • Oscar Ghiglia(Livorno 1876 - Firenze 1945)NATURA MORTA CON FRUTTA, BOTTIGLIA...
    Lotto 167

    Oscar Ghiglia
    (Livorno 1876 - Firenze 1945)
    NATURA MORTA CON FRUTTA, BOTTIGLIA E VIOLINO
    olio su tela, cm 65x51
    firmato in basso a sinistra
     
    Opera di straordinaria bellezza, questo inedito di Ghiglia ci rimanda a temi e oggetti cari al pittore, quali il violino che vediamo anche nella bellissima composizione del 1925 Il violino, olio su tela, cm 63,5x77, e in Natura morta con violino (1923-1925), olio su tela, cm 59x73, entrambi in collezione privata. La bottiglia da inchiostro che nell'opera e in Arance e Bottiglia (1918), olio su cartone, cm 40x35, Conchiglie (1938-1939), olio su tela, cm 50x40, collezione Frazzi, e in Composizione con tovaglia a quadri (1923-1925), olio su tela, cm 35x49, in collezione privata, si staglia al centro della composizione con foglie di magnolie. La sintesi per blocchi ad incastro dei vari elementi compositivi struttura l'immagine in una prospettiva fortemente scorciata, attenuata dalla scelta di definire la composizione mediante i riflessi in primo piano, i volumi in secondo e in terzo le ombre dei tessuti colorati sullo sfondo che concedono alla composizione una percezione per gradi e piramidale, che culmina nell’amata brocca verde e nel cesto di vimini.
     

  • Federico Andreotti(Firenze 1847 - 1930)FANCIULLA VELATAolio su tela, cm...
    Lotto 168

    Federico Andreotti
    (Firenze 1847 - 1930)
    FANCIULLA VELATA
    olio su tela, cm 46x35
    firmato in alto a destra
     

  • Cesare Ciani(Firenze 1854 - 1925)DONNE CON BIMBIolio su tela applicata su...
    Lotto 169

    Cesare Ciani
    (Firenze 1854 - 1925)
    DONNE CON BIMBI
    olio su tela applicata su cartoncino, cm 17x26,5
    firmato in basso a destra
     
    Provenienza
    Collezione eredi Renato Fucini, Firenze
     

  • Eduardo Tofano(Napoli 1838 - Roma 1920)RITRATTO FEMMINILEacquerello su...
    Lotto 170

    Eduardo Tofano
    (Napoli 1838 - Roma 1920)
    RITRATTO FEMMINILE
    acquerello su cartoncino, cm 16x11,5
    firmato in basso a sinistra
     

  • Ludovico Tommasi(Livorno 1866 - Firenze 1941)CONVERSAZIONEolio su tavoletta,...
    Lotto 171

    Ludovico Tommasi
    (Livorno 1866 - Firenze 1941)
    CONVERSAZIONE
    olio su tavoletta, cm 27x37,5
    firmato in basso a sinistra e dedicato "All'amico Marzoli"
     

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Dipinti del Secolo XIX

Sessioni

  • 26 novembre 2014 ore 17:30 Sessione Unica - dal lotto 101 al lotto 171 (101 - 171)